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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Link su concorsi pubblici: “Il prestigio dell’ateneo prevarrà sul voto di laurea”

L’emendamento presentato da Meloni, teso a dar maggior rilievo, per l’accesso ai concorsi pubblici, all’università di provenienza anziché al voto finale, è stato definito da Link come “una scelta folle che aumenterà le disparità tra studenti e la competizione tra le università”

LECCE - La commissione Affari costituzionali della Camera ha approvato, ieri, un emendamento al disegno di legge sulla Pubblica amministrazione presentato dal deputato Pd, Marco Meloni, e modificato dal governo che intendeva “superare” il voto di laurea come requisito minimo per l’accesso ai concorsi, dando maggior peso al voto medio per classi omogenee e all’ateneo di provenienza che ha rilasciato il titolo di studio. Questo emendamento, inserito in una delega del suddetto Ddl, dovrà essere tramutato in decreto legislativo dall’esecutivo guidato da Matteo Renzi.

L’associazione universitaria Link Lecce non ha mancato di rendere nota la propria contrarietà, definendo quest’azione “una scelta folle del governo che produrrà disparità nella partecipazione ai concorsi pubblici tra gli studenti in base al loro ateneo di provenienza, incentivando il meccanismo di competizione tra gli stessi, secondo alcuni commentatori, utilizzando le contestate classifiche dell’Anvur, l’agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca”.

“La norma approvata – ha dichiarato il referente Link, Sergio Pantaleo  - è una variante dell’abolizione del valore legale del titolo di studio poiché la funzione di garanzia costituita dallo Stato, che permette a tutti indipendentemente dalle disponibilità economiche di conseguire un titolo di studio, si vedrà, magari, sostituita dalle classifiche degli atenei costruite dall’Anvur che deciderà sul valore delle nostre lauree”.

“E’ un assurdo processo di ulteriore burocratizzazione e gerarchizzazione del nostro sistema universitario – ha aggiunto -. Questa norma classista rappresenta un ulteriore attacco agli studenti e a quegli atenei, soprattutto il nostro, già oggi fortemente penalizzato per via delle scarsissime risorse che ricevono dal Fondo di finanziamento ordinario. Anche l’idea di pesare il voto di laurea sulla media del proprio corso significa non considerare le conoscenze e le competenze reali della persona inserendo un meccanismo di competizione sfrenata tra studenti e disincentivando ogni collaborazione nel percorso universitario già pesantemente individualizzato”.

“Inserire una norma di questo tipo – ha proseguito Pantaleo - , senza alcun confronto con il sistema universitario e con le rappresentanze coinvolte è l’ennesimo atto antidemocratico di questo governo e della maggioranza che lo sostiene. Questa norma è un pasticcio legislativo, l’emblema di un’incompetenza guidata da ideologia, che però fa emergere quali sono le intenzioni profondamente liberiste di questo governo in materia di università”.

“Se questo vuol essere un antipasto alla buona università lo diciamo da subito- si legge ancora nel comunicato inviato dall’associazione: non siamo disposti a discutere e saremo pronti a mobilitarci per fermare questo ulteriore attacco all’università, afferma Pantaleo Sergio​. Ci auspichiamo inoltre che si possa costruire un fronte di opposizione ampio, non solo studentesco, che includa anche gli organi istituzionali del nostro ateneo. Pertanto chiediamo che il rettore Vincenzo Zara esprima la sua contrarietà a questo decreto che, ancora una volta, scredita e danneggia l’università del Salento.

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