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Lo schiaffo che brucia: "Ferrovie rispondano o saltano le Commissioni"

Lo slittamento all'ultimo minuto dell'incontro istituzionale con Regione e sindaci fa ancora discutere. Rocco Palese chiede all'amministratore delegato Elia di non nascondersi più. Mentre attacchi al "silenzio di Emiliano" arrivano da Forza Italia

ROMA – Nessuno ancora ha digerito lo smacco. E non potrebbe essere altrimenti. E così, per due giorni di fila, sono andate avanti dichiarazioni e prese di posizione a oltranza di parlamentari e istituzioni locali sul caso Frecciarossa. Con la richiesta di iniziative anche forti in questo braccio di ferro con l’azienda pubblica di trasporti. Rocco Palese, ad esempio, vicepresidente della Commissione bilancio della Camera dei deputati, nel ricordare che “nel bilancio milionario di Ferrovie dello Stato, le cui entrate derivano al 66 per cento da finanziamenti statali, ci sono anche i soldi dei cittadini pugliesi e salentini”, chiede quindi che l’amministratore delegato di Ferrovie dello Stato, Mario Elia, non si nasconda più. E aggiunge: “Martedì risponda subito sul Frecciarossa fino a Lecce o faremo saltare le Commissioni”.

Il vertice saltato all’ultimo minuto con il presidente della Regione Michele Emiliano, è stato percepito come l’ultimo e più un sonoro schiaffo sulla questione, un tunnel di cui non si vedere l’uscita. “Elia aveva il dovere di presentarsi all'incontro istituzionale, che invece ha disertato ed ha il dovere, martedì sera in Commissione, di venire a comunicarci di aver trovato la soluzione per restituire al Salento il maltolto, prolungando fino a Lecce la tratta del Frecciarossa Milano-Bari”, commenta Palese, che rivolge un appello ai presidenti delle Commissioni congiunte che si riuniranno (Bilancio e Trasporti). Occorre una “risposta precisa sul caso Frecciarossa, anche perché l'audizione nasce dalla nostra richiesta formale, specifica e dettagliata di conoscere da Elia i motivi per cui Ferrovie dello Stato ha isolato il Salento e le possibili soluzioni”.

Il timore di Palese nasce dal fatto che “l'ordine del giorno della seduta di martedì appare assai vago e parla di audizione di rappresentanti di Ferrovie dello Stato sull’evoluzione del mercato del trasporto ferroviario e sul servizio pubblico universale, anche con riferimento alla crescita di regioni rientranti nella categoria delle regioni meno sviluppate ai fini della programmazione dei Fondi strutturali 2014 – 2020”.

E allora, senza risposte ben definite, “saremo costretti a far sospendere i lavori delle Commissioni e a spostare la nostra legittima protesta al di fuori delle sedi istituzionali, insieme con cittadini e sindaci del Salento e, ci auguriamo, anche con tutto il governo regionale”, conclude Palese. 

Per Luigi Vitali, coordinatore regionale di Forza Italia, è ormai “finito tempo della demagogia, ci vogliono atti concreti”. E aggiunge: “Abbiamo bisogno di atti sostanziali per evitare un'umiliazione senza precedenti per il Salento. L'opposizione, in quest'ottica – sottolinea -, non farà mancare il suo contributo”.

“Il rinvio dell'incontro previsto con la Regione da parte di Trenitalia – prosegue - è stato uno schiaffo a una Puglia che soffre evidentemente di un deficit di autorevolezza politica”. Non mancano quindi critiche a Emiliano, che per Vitali “si è trincerato dietro uno strano silenzio, anziché essere il primo a puntare il dito contro l'azienda. Non vorremmo che si trattasse del preludio di altri tagli ai servizi nella nostra Regione”.

Forte il dissenso di Anci Puglia. Il presidente Luigi Perrone​​, per nome dei sindaci pugliesi, stigmatizza il recente comportamento dell’azienda, nell’annullare l'incontro con il presidente della Regione e con i primi cittadini, che giudica “sconcertante e inqualificabile, specialmente da parte di chi rappresenta una azienda pubblica che dovrebbe se non altro conoscere e rispettare ​il galateo istituzionale e dovrebbe ​provare a​ contemperare gli obiettivi economici con l’interesse pubblico”. Significa, in altre parole, ​“rifiutare il confronto con le comunità pugliesi che hanno fatto quadrato contro l'assurda decisione di Trenitalia”.

Anche il presidente del gruppo consiliare di Forza Italia, Andrea Caroppo, si chiede dove sia Emiliano. E parte da un’altra considerazione: “Trenitalia tenta di addolcire la pillola che per la Puglia resta impossibile da ingoiare e digerire: l'annuncio di nuovi cantieri dal 2016 per i collegamenti al Sud è una promessa che non ci basta, specie perché da queste promesse resta escluso, ancora una volta, tutto il Salento”.

“Infatti – aggiunge - rafforzare i collegamenti Napoli-Bari non è una notizia. È l'ennesimo annuncio con il quale si vorrebbe eludere la risposta a una domanda che viene posta nell'interesse di quasi 2 milioni di cittadini pugliesi: Trenitalia prolungherà la dorsale Adriatica del Frecciarossafino a Lecce? Nessuna risposta. A ciò si aggiunge lo strano comportamento del presidente della Giunta regionale, che da 48 ore è diventato afono sulla questione”.

Massimo Giurgola, presidente di Pmi Lecce ritiene “inammissibile che i vertici di Trenitalia si permettano di snobbare le istanze di un intero territorio, facendosi beffe del Salento. Come sigla datoriale delle piccole e medie imprese, Pmi non può che essere sdegnata: da troppo tempo gli sforzi del nostro territorio per crescere e promuovere la propria economia vengono letteralmente frustrati dalla colpevole disattenzione di Trenitalia”.

“Non basta aver distratto su Mestre i 35 milioni di euro promessi allo scalo di Lecce-Surbo, che avrebbero rappresentato un'opportunità di crescita per tutto il nostro territorio: adesso – condlude - Trenitalia si permette perfino la cancellazione del vertice sulFrecciarossa”.

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