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Locali gratuiti per le associazioni e il no profit: dal Comune esenzione dai tributi

Siglato il protocollo: riguarda immobili al piano terra, di Arca Sud, nei rioni di San Sabino, San Giovanni Battista, San Massimiliano Kolbe e San Pio

LECCE – Una quindicina di locali in tempi brevi, almeno altrettanti in una seconda fase. Dopo una ricognizione del proprio patrimonio, Arca Sud mette a disposizione in comodato gratuito una serie di immobili al piano terra nei rioni di San Massimiliano Kolbe, San Giovanni Battista, San Sabino e San Pio. Destinatarie della misura sono le associazioni e le organizzazioni no profit della città.

Il Comune di Lecce, da parte sua, indicherà le richieste meritevoli di sostegno e concederà l’esenzione dai tributi comunali (Imu e Tasi) perché l’interesse pubblico non è solo quello di rifunzionalizzare immobili, ma anche quello di creare le condizioni per rivitalizzare aree periferiche che le trasformazioni degli ultimi decenni hanno progressivamente trasformato in quartieri dormitorio, spogliati di attività commerciali di vicinato e di luoghi di aggregazione. L’intesa tra Arca Sud e amministrazione, annunciata di recente, ha vissuto oggi la firma del relativo protocollo da parte del sindaco, Carlo Salvemini e di Alberto Chiriacò, amministratore unico di Arca Sud.

“Questo protocollo punta alla rigenerazione dei quartieri che hanno altissima densità abitativa ma presentano una povertà di piccoli spazi pubblici quali gli esercizi di vicinato, gli spazi ricreativi, i  luoghi dove poter svolgere attività culturali, di volontariato, creative – ha dichiarato l'assessore alle Politiche Urbanistiche e Innovazione sociale Rita Miglietta –. Favorendo la rigenerazione di questi locali abbiamo l'obiettivo di venire incontro a quelle associazioni che non hanno la forza di sostenere affitti a prezzi di mercato ma hanno forza creativa, di volontà e voglia di svolgere attività di interesse pubblico in questi quartieri. E questo è in linea con le iniziative dell'amministrazione, che puntano a incoraggiare il senso di riappropriazione degli spazi pubblici nelle periferie”.

“Chi governa la città sa quante siano le richieste che giungono da parte di associazioni di poter disporre spazi per le proprie attività e per farne la propria sede – ha spiegato Carlo Salvemini –. Spesso questo bisogno insoddisfatto è uno dei principali ostacoli che si frappongono tra la buona volontà e l'effettiva possibilità di svolgere delle attività. Il Comune purtroppo non riesce a raccogliere tutte le richieste, per questo l'opportunità che ci è offerta da Arca da una parte risponde a questo bisogno, dall'altra è funzionale alla rigenerazione sociale oltre che urbanistica dei quartieri. Perché lì dove si insediano attività culturali, associative, sportive, sociali, lì si innescano momenti di aggregazione, di socialità che sono fondamentali per dare una pluralità di funzioni ai nostri quartieri che spesso, per trasformazioni che si sono succedute negli anni, assolvono una funzione meramente residenziale. Sappiamo invece che i quartieri vivono e si animano laddove le relazioni si intrecciano e dove alle attività di residenza si affiancano quelle di commercio e le attività associative.

“È una iniziativa che abbiamo pensato insieme all'amministrazione comunale per scongiurare il  degrado che alcune volte colpisce questi locali, che si trovano in  aree al momento non attrattive dal punto di vista commerciale – ha commentato Alberto Chiriacò –. Il primo motivo che ci ha spinto a pensare  di affidarli alle associazioni è quello di render più possibile vivi i quartieri dove si trovano, facendo in modo che la loro attività possa consentire di sottrarli al degrado e agli usi impropri, a vantaggio di chi abita il patrimonio immobiliare pubblico.

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