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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Lodo Leadri, Perrone: "I fondi non sono della Regione"

Per il sindaco, le risorse liberate frutto di un accordo tra Fitto e Vendola. Attacco al Pd: "Qualche consigliere è andato a Bari per metterci i bastoni tra le ruote. Preferiscono il dissesto?"

LECCE - Ha taciuto mentre nel Pd l'incomprensione rischiava di diventare una ferita profonda, aspettando il momento propizio per uscire allo scoperto e raccontare la propria versione dei fatti. L'ora è scoccata dopo l'approvazione in Giunta regionale della delibera che ha liberato le risorse per il completamento di opere "fuori tempo massimo", relative alla programmazione Por 2000 - 2006. Un'operazione che ha creato malumori e divergenze politiche tra i democratici, appianate poi nel corso di una riunione tra i dirigenti salentini e la vice presidente della Regione, Loredana Capone, che qualcuno ha indirettamente accusato di fare gli interessi del sindaco e non del partito di appartenenza.

L'accordo che riverserà nelle casse del Comune di Lecce svariati milioni di euro, gran parte dei quali - ben 23 - serviranno a coprire i tre lodi con la Leadri. Il primo, di quasi 12 milioni, è stato già riconosciuto come debito fuori bilancio dal Consiglio comunale; gli altri due, chiusi nel maggio di quest'anno per una cifra praticamente uguale, saranno quanto prima al vaglio dell'assise comunale, probabilmente al rientro dalle ferie.

"Un deciso passo avanti sulla strada del risanamento", ha affermato il primo cittadino che non ha però disconosciuto il fatto che "il Comune di Lecce è comunque tecnicamente in dissesto". E' chiaro dunque che, senza quei fondi, la barca sarebbe destinata ad affondare, e proprio a pochi mesi dall'inizio della campagna elettorale con la quale Perrone punta a convincere i leccesi a riconfermarlo.

Il sindaco ha preliminarmente chiarito un punto, facendo così il verso alla minoranza del Pd: "Quelle risorse non sono fondi della Regione Puglia", ha esordito il sindaco, "ma finanziamenti che il Comune di Lecce ha iscritto nei propri bilanci per progetti coerenti con i fondi comunitari per 21 milioni di euro e che poi ha girato a Bari perché venissero rendicontati all'Unione Europea". Tra l'altro, Perrone ha dichiarato di aver ricevuto qualche parere informale che lo ha rassicurato sul fatto che quei soldi, in realtà, sarebbero anche dovuti all'amministrazione e non frutto di una concessione.

"L'allocazione delle risorse - ha proseguito - è stata concertata in un'ottica di sistema, nel quale sia il Governo che la Regione hanno fatto responsabilmente la propria parte, "aiutando il Comune di Lecce e non Paolo Perrone". Una differenza non da poco, dalla prospettiva del primo cittadino che ha inquadrato la questione dei lodi nell'eredità ricevuta dalle precedenti amministrazioni.

Non solo quelle della Poli Bortone, ma stavolta anche quella di Stefano Salvemini, "perché le contestazioni della Leadri per buona parte dell'oggetto del primo lodo, si riferiscono ad espropri e interferenze di quel periodo", quando la giunta dell'ex preside - il 14 maggio del 1997 - deliberò sui lavori per la Tangenziale Est (che furono affidati in via definitiva nel marzo del 1998, sotto la gestione commissariale).

"Non voglio dire che sia stata colpa del sindaco di allora - ha chiarito Perrone - perché in queste materie il primo cittadino può fare ben poco se non affidarsi agli uffici", ma soltanto ribadire che noi ci troviamo a "gestire situazioni che vengono dal passato". E del resto lui, in quel passato un qualche ruolo lo ha avuto, essendo prima assessore al Bilancio e poi ai Lavori pubblici (e vicesindaco) nelle giunte di Adriana Poli Bortone.

Ma il coltello Perrone lo ha voluto affondare nelle piaghe del Pd, ironizzando sul fatto "che qualche consigliere sia corso a Bari per mettere il bastone tra le ruote a questo accordo". "Mi chiedo cosa possa pensare un elettore del centrosinistra dinanzi a questa logica irresponsabile che preferisce il dissesto", ha concluso il sindaco. Ora gli uffici comunali istruiranno le pratiche che saranno poi valutate dai tecnici regionali, ma il sindaco non è poi tanto convinto di vederli così presto quei denari, "dato che la Regione Puglia è già fuori dal Patto di stabilità".

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