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Martedì, 16 Aprile 2024
Politica

“Concretezza e buon governo”. Loredana Capone alla sfida più difficile

La vice presidente della Regione Puglia, candidata alle primarie del Pd, dribbla le polemiche interne e presenta i risultati del “laboratorio pugliese”. Ricerca, innovazione, sostegno alle imprese la ricetta da portare a Roma

LECCE – La scommessa di Loredana Capone, candidata alle primarie del Partito democratico, è quella di portare in Parlamento la concretezza del lavoro svolto in Regione Puglia per oltre tre anni come vice presidente con delega allo Sviluppo economico. “Perché il lavoro si crea, non si difende soltanto”, ha detto ai cronisti nel corso di una conferenza stampa nella sede del Partito democratico, in quella stessa sala dove, solo due giorni addietro, Teresa Bellanova lanciava il guanto della sfida politica sollecitando gli altri candidati ad esibire pubblicamente la propria situazione patrimoniale. Provocazione non raccolta dall’ex candidato a presidente della Provincia nel 2010 e a sindaco di Lecce nel 2012, che ha però precisato di essere in regola con il pagamento delle contribuzioni al partito, così come del resto prevede il regolamento nazionale.

“Io candidata troppe volte? Quando lo ha chiesto il partito non mi sono tirata indietro”.

La progressione elettorale di Loredana Capone è oggettivamente impressionante e ha fatto storcere il naso a più di qualcuno: non c’è campagna elettorale che la veda in disparte. Per partecipare alla consultazione di domenica ha chiesto ed ottenuto una deroga alla Direzione nazionale del partito (primo allegato in calce all'articolo). Sollecitata da una domanda lei ha chiarito: “E’ sempre una gran fatica, ma quando il partito me lo ha chiesto ho sempre risposto presente”. Il riferimento immediato è quello delle ultime amministrative, dove la sua candidatura è maturata quasi in extremis proprio quando sembrava che non volesse gettarsi nella mischia, dichiarandosi più volte pronta a sostenere qualcun altro.

Loredana Capone sente di aver “fatto la gavetta” e di essere pronta a tentare la battaglia più ambiziosa, tra l’altro in una tornata elettorale che si preannuncia abbastanza favorevole per le sorti del Pd: “A me piace la politica, penso sia noto che mi tiro indietro davanti alla sfide”.

Il laboratorio pugliese: ricerca, innovazione, sostegno alle imprese.

Come già fatto nella competizione contro Paolo Perrone, la vice presidente della Regione poggia un piede e mezzo della sua rincorsa elettorale sulla corsia dell’azione amministrativa sviluppata a Bari (in allegato il report sulle politiche economiche della Regione) e, non a caso, parla di “contributo di concretezza per il Paese” immaginando il suo apporto ad una maggioranza parlamentare di centrosinistra: sciorina, seppur velocemente, numeri e percentuali: sulle esportazioni che crescono, sulla produzione di energia da fonti rinnovabile ben oltre la media nazionale, sui contributi alla ricerca scientifica ed industriale, sui tanti bandi per il sostegno alle imprese” che hanno consentito – assicura - di limitare l’impatto della crisi, senza dimenticare il Piano straordinario per il lavoro da 376 milioni di euro.

“In Regione con Vendola si chiude un ciclo. Nel Parlamento, invece, si apre un nuovo scenario in cui sarà possibile dare continuità a quel laboratorio politico pugliese che ha così tanto funzionato: a partire dall’alleanza Pd-Sel che ha fatto da motore per molte altre inaspettate esperienze italiane da sempre patrimonio del centrodestra”. Accanto a Loredana Capone c'erano il segretario provinciale, Salvatore Capone, anch'egli candidato, quello cittadino, Andrea Imbriani e il responsabile organizzativo provinciale, Alfonso Rampino.

Allegato alla richiesta di deroga loredana capone

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