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Il compito

Parte l’era Schlein nel Pd: Loredana Capone eletta vicepresidente nazionale

La politica leccese, oggi presidente del consiglio regionale, condividerà il ruolo con la deputata Gribaudo a fianco del presidente Bonaccini: “Ancora non ci credo”

LECCE - Un Pd nel segno delle donne e un po’ più salentino: il partito che apre l’era di Elly Schlein alla guida della segreteria, nella prima assemblea che ne sancisce la partenza, vede un’altra donna in un ruolo prestigioso. Si tratta di Loredana Capone, già assessore regionale e oggi presidente del consiglio pugliese, che è stata eletta vicepresidente nazionale del Pd.

Sarà la vice di Stefano Bonaccini, neo presidente e candidato uscito battuto dalle primarie, e condividerà il ruolo con la deputata Chiara Gribaudo.

“Vicepresidente nazionale del Partito Democratico e mentre lo scrivo non ci credo ancora”: è il primo commento della neo eletta.

“Grazie a Elly Schlein – prosegue Capone - per la fiducia che ha voluto riporre in me e in tutte e tutti i Pugliesi. Grazie a questa bellissima assemblea per avermi votato all’unanimità. Oggi è davvero un giorno che non dimenticherò, uno di quelli che ti riempiono il cuore e contemporaneamente ti consegnano una responsabilità immensa che, vi prometto, cercherò di onorare giorno dopo giorno, accanto a tutte e tutti voi”.

Per la vicepresidente del partito, si apre oggi una “nuova fase” e “un orizzonte tutto nuovo” che “abbiamo sperato, cercato, per cui ci siamo impegnate e impegnati insieme, convinti che occorresse ripartire dalla spina dorsale di questo Paese: dalle persone”: “Perché la forza della comunità, e queste primarie lo hanno dimostrato – chiarisce-, può fare la differenza, ma per riuscirci dobbiamo sentirci tutte e tutti dentro ai bisogni delle tante cittadine e cittadini italiani più fragili che, oggi, chiedono uno sforzo maggiore e una maggiore attenzione”.

Capone riprende Schlein e il riferimento alla sua “linea chiara che sia comprensibile alle persone che incontriamo per strada”: “Serve mettere a valore le differenze – aggiunge - e ricominciare a fare formazione politica facendo del nostro partito il primo strumento di emancipazione e di riscatto. Ecco perché questo congresso costituente deve proseguire, con un confronto stabile sui temi, favorendo quel ‘ricongiungimento familiare’ tra il partito, le persone e i territori. Per questo c’è bisogno che le nostre assemblee siano aperte e nessuno pensi di sentirsi in un fortino”.

“È tempo di rimettersi in cammino. Sono certa che Elly sarà una grande segreteria e Stefano Bonaccini un grande presidente – conclude -, io sarò orgogliosa di essere al loro fianco e di farlo insieme a Chiara Gribaudo. Viva le donne”.

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