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Lotta alle disuguaglianze sociali: "Sinistra Comune" riparte dalla periferia di Lecce

Fiorella, ex magistrato, si è presentato agli elettori: "Ho combattuto anni per i diritti dei lavoratori, delle minoranze e delle donne. Prioritari sono l'ambiente, la salute, la mobilità alternativa e il turismo"

LECCE - Disuguaglianze sociali, mobilità alternativa, salute, ambiente, turismo culturale e di qualità. Ma anche inclusione sociale e recupero delle marginalità, delle periferie cittadine e delle marine abbandonate a sé stesse.

Queste le parole chiave del candidato sindaco Mario Fiorella, espressione di un progetto civico cittadino che si definisce “a sinistra del Pd” e sostenuto da Lecce Bene Comune, Sinistra Italiana, Rifondazione Comunista, Partito Comunista Italiano e Mdp-Articolo Uno.

Fiorella, ex magistrato in pensione con un curriculum di tutto rispetto, si presenta come l’incarnazione dei valori della lista "Sinistra Comune", “alternativa” alla più larga coalizione progressista che sostiene la ricandidatura di Carlo Salvemini.

Alternativa nei fatti, dal momento che la frattura tra le due metà della mela appare insanabile. Salvemini, come noto, ha chiuso le porte alla compagine di Lbc. Il dialogo tra le due fazioni di sinistra, già interrotto nel 2017 in occasione delle precedenti elezioni amministrative, non è mai più ripreso.

Se il progetto di una sinistra unita appare quanto mai utopico, l'associazione Lbc non si è data per vinta e sarà in corsa per posizionare la propria pedina sullo scacchiere della politica cittadina. “Ben lontana dalle logiche di potere che caratterizzano l’amministrazione della cosa pubblica, la candidatura di Fiorella risponde alle aspettative di quella gran parte di cittadini che ha a cuore la giustizia sociale, il diritto al lavoro e la tutela del territorio”, ha spiegato Renato Vernalone, presidente Lbc.

All’amministrazione uscente, Vernaleone e i suoi non perdonano alleanze trasversali che “hanno trasformato il patto per la città in un patto di potere”. “Non siamo qui per distribuire patentini di sinistra, ma sono i fatti a dimostrare la nostra tesi: Salvemini non è caduto per cause esterne, ma perché ha ceduto la maggioranza che si era impegnata a sostenerlo. E anche noi, mossi dai valori dell’antifascismo e contrari al populismo, ci saremmo sentiti come un corpo estraneo all’interno di una coalizione così ampia da tener dentro Andare Oltre ed esponenti della Lega”.

Tornando a Fiorella, per la sua presentazione è stata scelta una sede periferica: quella di via Siracusa, nel cuore della zona 167. Perché dalle periferie e dalle marginalità “si deve ripartire”. E per annullare ipotetiche distinzioni tra "cittadini di serie A e di serie B”.

Il magistrato, che ha alle spalle decenni di attivismo politico ed è stato presidente della sezione Lavoro del Tribunale di Lecce e presidente vicario della Corte d’Appello, ha motivato così la sua decisione: “Ho ritenuto importante essere presente sulla scena politica cittadina, in segno di continuità con la mia storia personale. Ho combattuto per i diritti delle minoranze, delle donne, degli immigrati e dei lavoratori. E ora mi confronto su un terreno complesso: Lecce è una città in cui le diseguaglianze sono aumentate, le persone sono allo sbando, molti over 50 cercano un impiego, esiste un’emergenza abitativa e i giovani sembrano essersi rassegnati alla condizione di precari e disoccupati”.

In questo scenario preoccupante, al netto delle numerose criticità, quali sono le priorità d’intervento?

“La lotta alle disuguaglianze innanzitutto – ha precisato  –. Questo concetto tiene dentro molte azioni come gli interventi sull’emergenza abitativa, sulla mancanza di aree verdi in città, l’impulso alla mobilità alternativa. Ma importanti, per noi, sono anche gli interventi per la valorizzazione della storia e della cultura di Lecce, base di un turismo di qualità, così come l’integrazione di UniSalento nel tessuto cittadino e la riqualificazione delle marine dimenticate”, ha concluso Fiorella.

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