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Politica Gallipoli

Lotta evasione, Consuntivo va. Tesoretto 250mila euro

Gallipoli: approvato dalla maggioranza l'avanzo di amministrazione 2008. L'assessore Negro: "Decisivi ripianamento debiti fuori Bilancio e transazione Seta". Il Pd sbotta: "Calpestate commissione"

In tempi di magra anche un avanzo che gravita sui 250 mila euro e rotti può rappresentare un motivo di soddisfazione per le asfittiche casse delle amministrazioni comunali. Il Consiglio comunale di Gallipoli ha infatti approvato nei giorni scorsi il bilancio consuntivo relativo all'anno 2008. E' il risultato, approvato dall'assise di Palazzo Balsamo, è pari ad un avanzo di oltre 250mila euro, derivato in gran parte dall'incremento delle entrate, grazie anche alla politica di contrasto e lotta all'evasione ed elusione fiscale messa in atto dall'Amministrazione Venneri. Questo è quanto evidenziato dalla relazione dell'assessore al ramo. "In tale attività" ha chiarito l'assessore alle Finanze, Antonio Negro, "abbiamo registrato risultati lusinghieri per quanto riguarda le principali entrate tributarie comunali, vale a dire la Tarsu e soprattutto l'Ici, con significativi incrementi rispetto a quanto ipotizzato inizialmente". Un bilancio, quello avallato dal consesso civico, che ha permesso così al Comune ionico di poter raggiungere un importante risultato, vale a dire la chiusura dell'esercizio del 2008 nel rispetto del patto di stabilità interno.

L'assessore Negro ha sottolineato inoltre altri due aspetti decisamente funzionali per quanto concerne l'approvazione dello strumento contabile consuntivo. "L'avanzo" ha chiarito ancora Negro, "è maturato a fronte del riconoscimento e del ripianamento di debiti fuori bilancio pari ad oltre un milione e seicentomila euro, di cui quasi i due terzi imputabili a sentenze esecutive". Inoltre, sempre per l'economia dell'intero discorso, ha rivestito un peso considerevole l'atto transattivo stipulato in ottobre dal sindaco Giuseppe Venneri con la ditta Seta, la stessa che gestisce l'appalto d'igiene urbana, che ha messo la parola fine al lodo arbitrale e soprattutto alla spada di Damocle costituita da diversi milioni di euro, che pendeva sulle casse comunali mediante il pagamento di una somma che era stata già accantonata in Bilancio da parte dell'Amministrazione comunale nel corso di questi anni, con un apposito "salvadanaio". Il tutto riuscendo, a detta dai banchi della maggioranza, "ad attuare un programma di opere pubbliche che ha privilegiato interventi qualificanti, come ad esempio la riqualificazione di edifici pubblici, ma al tempo stesso in grado di non irrigidire ed ingessare il Bilancio stesso".

Non certo dello stesso avviso il rendiconto dei lavori consiliari da parte delle opposizioni di palazzo Balsamo che, in particolare nelle file del Pd gallipolino, non hanno partecipato al voto come atto di dissenso sulle "manovre" poste in essere dai colleghi della maggioranza. Sbotta soprattutto il gruppo consiliare Pd (Schirosi, Greco, Mariello) che testualmente rileva: "È destino che, quando c'è in discussione il bilancio, la maggioranza pare non essere in grado almeno di usare il minimo rispetto nei riguardi della minoranza, come uno dei cardini del sistema democratico. È quanto avvenuto nell'ultimo Consiglio Comunale.

Eppure doveva essere una seduta tranquilla con soli tre punti all'ordine del giorno: una comunicazione del sindaco senza possibilità di voto, di nuovo la questione delle Stre e infine il Consuntivo di bilancio 2008. Per l'ennesima volta, dunque, non sono state rispettate le buone maniere necessarie anche per una seria e proficua collaborazione né si è voluto dare trasparenza agli atti amministrativi, permettendo preliminarmente ai consiglieri di minoranza di essere informati in modo adeguato ed esaustivo. È un bel dire che i documenti erano a disposizione negli uffici, ma, al di là della giustificazione, è sbagliato il metodo di non passare tempestivamente il più importante problema amministrativo al filtro e al vaglio della commissione bilancio, dove invero non è mai a rischio la maggioranza. Anzi. La comunicazione della convocazione porta la data del 30 giugno con seduta nello stesso giorno, data poi corretta manualmente al 1° luglio, vigilia del Consiglio. D'altra parte, contravvenendo alla norma consueta, neppure sono stati convocati i capigruppo, diversamente da come invece specificato nella relativa comunicazione. I tre consiglieri del Partito Democratico, pertanto, lasciando amareggiati l'aula in segno di protesta e contestazione, non hanno partecipato alla discussione in oggetto, né alla votazione per l'approvazione del consuntivo del bilancio 2008, per il quale è pervenuto in ritardo lo stesso parere del Collegio dei revisori dei conti, peraltro illegalmente presieduto, come da noi denunciato e motivato nell'esposto, inoltrato al prefetto il 28 maggio scorso".

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