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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Pulizie delle scuole, lavoratori alzano il tiro della protesta. Proclamato lo stato d’agitazione

Il sindacato Fsi annuncia lo sciopero per il 12 febbraio e denuncia una serie di problemi che riguarderebbero anche le ditte subappaltate dalla vincitrice Dussman. Incontro con assessore Caroli: "Un tavolo tecnico anziché politico". La protesta ora guarda a Roma

LECCE – I lavoratori ex Lsu, addetti alla pulizia dei plessi scolastici, ingranano la marcia più alta della protesta, annunciando lo stato d’agitazione e una giornata di astensione dal lavoro per il 12 febbraio. La mobilitazione, con annesso sciopero, è stata proclamata dal sindacato autonomo Fsi che ha provveduto ad informare l’azienda Dussman, vincitrice della gara Consip in Puglia, e le autorità quali prefetto, ministeri competenti e dirigenti degli uffici scolastici locali.

Lo stato d’agitazione è stato comunicato il 18 gennaio  a causa di una serie di presunti problemi rilevati dall’organizzazione sindacale: organizzazione del lavoro, carenza di materiale igienico sanitario per effettuare il servizio di pulizia, mancata firma di contratti per alcuni lavoratori da parte delle ditte subentranti all’appalto, trasferimento di unità da una società ad un’altra, mancata erogazione  delle competenze stipendiali arretrate e via dicendo.

In particolare le società cooperative subappaltate da Dussman, nel far  firmare i contratti di lavoro alle persone aventi diritto ed iscritte negli appositi elenchi, avrebbero tenuto “un comportamento discriminatorio”: “ Una società ha deciso di non assumere lavoratori che non fanno parte della categoria degli ex lsu, mentre un'altra, tale unità le ha assunte a 40 ore settimanali”, spiega nel dettaglio il segretario Dario Cagnazzo.

Gli addetti alle pulizie verserebbero, quindi, in uno “stato di confusione, abbandonati a loro  stessi, in assenza di direttive e di una necessaria organizzazione del lavoro da parte delle ditte subappaltatrici”. Ancora più gravi  risulterebbero le presunte carenze  di materiale igienico-sanitario utili allo svolgimento del servizio, con conseguenti rischi igienici nei plessi scolastici, “per non parlare della  mancata corresponsione delle competenze stipendiali dovute al 31 dicembre 2013”, aggiunge il sindacalista.

Fsi  ricorda di aver chiesto un incontro per ottenere notizie sul futuro degli ex Lsu a partire dal 1 marzo, data in cui scadrà la proroga di due mesi accordata per proseguire il servizio mantenendo intatti i livelli occupazionali e salariali, ma al momento non ha ricevuto alcun riscontro. “Tale comportamento omissivo da parte della società appaltatrice del servizio sta creando molti problemi ai lavoratori ed al servizio stesso e per questo abbiamo deciso di ricorrere alla modalità dello sciopero”, scrive il segretario che chiede al prefetto anche  l’attivazione di un tavolo di concertazione, al fine di trovare una soluzione positiva alla vertenza e ritrattare, quindi, l’astensione dal lavoro.

Nel frattempo una delegazione dei “Comitati unitari pugliesi lavoratori ex Lsu Ata ed appalti storici” sostenuti dalle organizzazioni Cobas di Brindisi, Fsi di Lecce e Cisal Lecce, ha incontrato a Brindisi l’assessore regionale al Lavoro, Leo Caroli, per discutere della grave situazione occupazionale che si è venuta a determinare nelle scuole a causa dei tagli operati dal Governo.

L’allarme  tra i lavoratori è rimasto altissimo dopo le dichiarazioni rilasciate dal ministro della Pubblica istruzione, presente a Lecce presso l’hotel Tiziano per un convegno sull’innovazione tecnologica. In quella circostanza Maria Chiara Carrozza ha dichiarato di non poter spendere un solo euro in più confermando, di fatto, i tragici tagli all’orario di lavoro a partire dal 1 Marzo. Una sforbiciata, preannunciata, che potrebbe addirittura dimezzare le buste paga.

“Tutto questo nonostante lo stesso ministro avesse preso l’impegno di risolvere il problema entro il 31 Gennaio, mediante l’attivazione di un tavolo intergovernativo – denunciano i lavoratori - . Fino ad oggi questo tavolo si è riunito più volte producendo nulla: addirittura le aziende hanno dichiarato  che  mancano  i soldi per coprire gli ultimi giorni di febbraio”.

L’assessore Caroli , al contrario, sarebbe  entrato immediatamente nel merito della questione, affermando la necessità che il tavolo  governativo avesse un taglio “politico”: nel senso, nell’interpretazione di sindacati e lavoratori,  doveva essere composto di persone del governo capaci di decidere eventuali stanziamenti.

“Questo tavolo invece ha avuto, fin dalla sua costituzione e a detta dell’assessore, le caratteristiche di un incontro prettamente tecnico e quindi impossibilitato a trovare una soluzione – raccontano gli interessati -.  L’assessore Leo Caroli ha tenuto anche a precisare che un eventuale ricorso all’utilizzo di ammortizzatori sociali deve prevedere un  sicuro  finanziamento. Ma di certo la Regione non ha soldi per finanziare  eventuali ammortizzatori sociali”.

L’assessore ha anche invitato tutte le organizzazioni sindacali a fare fronte unico di fronte alle difficoltà di una vertenza di cui non vede i tratti di una positiva soluzione. I presenti all’incontro hanno confermato di unirsi per  arrivare ad un assedio dei “palazzi del potere” a Roma: un’azione forte capace di sovvertire il triste destino a cui sono destinate 24mila famiglie di lavoratori ex Lsu Ata e degli  appalti storici, di cui 3 mila e 500 sul solo territorio pugliese. Caroli ha infine confermato l’incontro che si terrà a  Bari, alla presenza di tutte le organizzazioni sindacali, per verificare l’appalto assegnato alla tedesca Dussman.

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