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Venerdì, 19 Aprile 2024
Inaugurata nel 2020

“Ludoteca nel degrado”. E il Comune precisa: “Gestione scaduta e struttura chiusa”

Il coordinatore cittadino del Mrs, Capoccia, denuncia lo stato di abbandono della struttura comunale di via Sozy Carafa inaugurata oltre due anni addietro. I chiarimenti da Palazzo Carafa: “Si cercano soluzioni dopo la rinuncia del gestore”

LECCE – Un nuovo e rituale botta e risposta a distanza tra il coordinatore cittadino di Lecce del Movimento Regione Salento, Giancarlo Capoccia, e l’amministrazione comunale stavolta incentrato sulle condizioni di abbandono in cui versa la ludoteca comunale del quartiere San Pio di via Sozy Carafa.

Si tratta della struttura inaugurata il 6 gennaio del 2020, a ridosso della pandemia, affidata in gestione ad una realtà del terzo settore e che al termine dei tre anni di convenzione, non essendo stato rinnovato lo stesso affidamento, è attualmente chiusa.

E mentre l’assessorato al Welfare, retto da Silvia Miglietta, conferma che si sta cercando una soluzione per garantire un nuovo affidamento in gestione o una nuova formula con la quale consentire una nuova riapertura e l’offerta di nuovi servizi, dal coordinatore del Mrs cittadino sono state messe in rilievo le condizioni di degrado in cui versa la zona vista la chiusura della ludoteca.

Da qui l’accusa rivolta all’amministrazione comunale di una ennesima “inaugurazione farsa”, secondo Capoccia, che ha chiesto contezza al sindaco Carlo Salvemini e all’assessore Miglietta su quali siano i progetti previsti per quel contenitore.

Giancarlo Capoccia nei pressi dell'ingresso della ludoteca comunale chiusa

“A distanza di quasi due anni, quella ludoteca presentata come l'innovazione per il rione di San Pio è solo una struttura vuota, sporca, gli arredi e i giochi sono spariti” accusa Capoccia, “lo spazio esterno è infestato da erbacce con i giochini destinati ai bambini abbandonati. Praticamente è una scatola vuota, usata come specchietto per le allodole: i commenti della gente che abbiamo incontrato sono stati abbastanza chiari, intrisi di delusione e rabbia”.

Agli interrogativi rivolti agli inquilini di Palazzo Carafa sono arrivate le prime precisazioni da parte del Comune che spiega come attualmente “la struttura in questione è chiusa. Era stata concessa l’apertura nel 2020, per tre anni, con l’affidamento ad una realtà del terzo settore che si occupa di quel genere di servizi. Il gestore ha aperto, a ridosso della pandemia, e per tre anni non ha pressoché mai lavorato andando incontro solo a perdite. Quando è scaduta la convenzione lo stesso non ha inteso rinnovare la convenzione ed accettare la proroga, pur prevista e possibile, e offerta dal Comune”.

La situazione, ad horas, è questa: si lavora ad un altro bando per assegnarla in gestione o prevedendo nuovi metodi di utilizzo, o una nuova forma di affidamento magari per progetti speciali nel settore sociale o del terzo settore. “L’assessore al Welfare, Silvia Miglietta, sta cercando una soluzione per la riapertura” concludono dal Comune,”ma al momento la struttura è chiusa e quindi manca una manutenzione ordinaria che viene garantita quando c’è un gestore operativo”.

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