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Un lungomare panoramico da Otranto a Leuca: il paradiso di pedoni e ciclisti

Presentato il progetto curato dalla Provincia di Lecce nell'ambito del Cis “Brindisi-Lecce-Costa Adriatica”. Un itinerario di 57 chilometri con messa in sicurezza e dotazione infrastrutturale per la mobilità leggera

LECCE - Il progetto candidato dalla Provincia di Lecce nell'ambito del Contratto istituzionale di sviluppo "Brindisi-Lecce-Costa Adriatico" ha un nome burocratico - Realizzazione di un sistema stradale per la fruizione ciclopedonale della costa Otranto Santa Maria di Leuca - che, probabilmente, non rende merito al suo valore strategico: trasformare quella che già attualmente sarebbe una strada parco in un “lungomare panoramico”, come definita dal consigliere provinciale Ippazio Morciano che ha la delega  a Politiche di valorizzazione del litorale adriatico e Pianificazione della viabilità.

Il condizionale è opportuno in quanto la litoranea è di solito un terreno di scorribande motociclistiche che si interrompono solo con l'arrivo della stagione estiva e quindi con il carico delle auto dei vacanzieri che si aggiunge a quello dei residenti e dei villeggianti sul litorale dei comuni di Otranto, Santa Cesarea Terme, Castro, Diso, Andrano, Tricase, Tiggiano, Corsano, Gagliano del Capo, Castrignano del Capo. L'idea, che prevede un investimento per 22 milioni di euro, è quella di favorire un turismo lento in previsione, si è spinto a dire Morciano, di una totale ciclopedonalizzazione, ponendosi peraltro in continuità con il progetto, già finanziato, per un tratto di 11 chilometri, da Otranto a Porto Badisco. 

Il tracciato ciclopedonale, per un totale di 57 chilometri, sarà realizzato in sede propria, laddove possibile, e per il resto promiscua. “E’ un progetto ambizioso - ha commentato il presidente della Provincia, Stefano Minerva - con cui abbiamo colto l’opportunità lanciata dal governo attraverso il Cis. Come Provincia abbiamo messo a disposizione di un’area ampia una proposta che tenesse insieme tutti i comuni interessati e che fosse al tempo stesso un progetto strategico per tutto il Salento e per tutta la Puglia. Per dare uno sviluppo che sia armonioso rispetto alla visione di crescita del territorio non potevamo limitarci ad interventi che si fermassero sul confine territoriale del singolo comune. Conosciamo le difficoltà di uno dei pezzi di costa più belli d’Italia, la costa adriatica del Salento, dal punto di vista della viabilità. Considerata la sua importanza paesaggistica, i problemi di traffico e il numero di visitatori, e ispirandoci anche al nuovo modello di turismo sostenibile, abbiamo lavorato, con il consigliere delegato e con tutta la squadra dei consiglieri provinciali, su una proposta che va a risolvere problematiche antiche di quell’area e al tempo stesso a valorizzarla”.  

Alla presentazione del progetto hanno partecipato anche il direttore generale dell'ente, Gianni Refolo, il dirigente del Servizio di Governance Strategica e Pianificazione territoriale, Roberto Serra e il dirigente del Servizio Viabilità ed Espropri, Luigi Tundo. Presenti nella sala conferenze di Palazzo Adorno anche un gruppetto di consiglieri provinciali e di amministratori dei comuni interessati.

Erano presenti i consiglieri provinciali Antonio De Matteis, Paola Povero, Francesco Volpe, Brizio Maggiore, Francesco De Vitis e i sindaci e gli amministratori degli undici Comuni interessati: Otranto, Santa Cesarea Terme, Castro, Diso, Andrano, Tricase, Tiggiano, Corsano, Alessano, Gagliano del Capo, Castrignano del Capo.

Lungo il percorso sono previste venti aree dedicate alla sosta in sicurezza. Il progetto dedica a ogni punto di sosta una dotazione di rastrelliere, panchine, cestini, pannelli informativi. Ci saranno postazioni di bike sharing e colonnine di ricarica dei veicoli elettrici. L'itinerario ciclabile, naturalmente, si propone di valorizzare ancor più la fruizione sostenibile di alcuni luoghi di interesse come il Laghetto di bauxite e il Faro della Palacìa (Otranto), la Grotta dei Cervi di Porto Badisco (Santa Cesarea Terme) la Grotta della Zinzalusa (Castro), la Baia di Acquaviva di Marittima, Marina di Andrano, Tricase Porto, Marina Serra e la sua piscina, Torre Nasparo di Tiggiano, il Canale del rio della Guardiola di Corsano, la cala di Marina di Novaglie (Alessano), il Ciolo e Santa Maria di Leuca, compreso il santuario.

L'esito di questo progetto, come per tutti gli altri presentati nell'ambito del Cis Brindisi-Lecce-Costa Adriatica si saprà a maggio: in case di finanziamento, si dovrà passare poi con i tempi giusti all'avvio dell'iter realizzativo, Morciano ne ha spiegato la premessa: “Noi immaginiamo una conferenza dei servizi con gli undici Comuni coinvolti e con l’ente parco naturale regionale Costa Otranto-Santa Maria di Leuca e Bosco di Tricase, in cui ciascuno potrà fare la sua eventuale proposta migliorativa. Invito i Comuni a farsi promotori di un progetto che non è della Provincia di Lecce ma di tutto il territorio, e non a non farsi sfuggire questa occasione di sviluppo che cambierà la storia di tutto il Salento”.

Il dirigente Serra ha da parte sua spiegato in sintesi come l’attività di raccordo e coordinamento svolta dalla Provincia di Lecce nell’ambito del Cis sia stata centrata su due questioni, l'erosione costiera e la viabilità: “Questo è un progetto di rilevanza strategica, perché mette assieme non solo la riqualificazione e rigenerazione della costa, ma consente anche di connettere la linea costiera con le infrastrutture dell’entroterra”.

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