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Lupiae, 7 ore di Consiglio per dire sì al Piano-Perrone

Polo compatto: An, FI e "La città" votano per individuare le responsabilità di chi ha contribuito alla crisi della società e per le linee guida del sindaco. Contrario il centro-sinistra: "No al Piano"

La maggioranza arriva divisa a Palazzo Carafa ma esce compatta e a sostegno delle linee guida presentate dal sindaco di Lecce Paolo Perrone, sulle base delle quali sarà avviato il piano di risanamento della Lupiae servizi, la società compartecipata del Comune con 360 operai a rischio occupazione e milioni di euro di deficit da recuperare. Punto centrale del consiglio comunale, ancora in corso mentre scriviamo, era il terzo dei 13 all'ordine del giorno, dove maggioranza e opposizione hanno discusso, a tratti animatamente, proprio sull'abbattimento del capitale sociale, il ripiano delle perdite e la ricapitolarizzazione della società. A margine del consiglio, decine di operai della Lupiae servizi, a seguire le sorti della loro azienda. Durante i tre anni in cui il piano si prefigge di risanare la compartecipata, non dovrebbero esserci tagli occupazionali, ma forse lavoro part-time, niente straordinari, e ipotesi di prepensionamento, anche se l'età media dei dipendenti non supera i 50 anni.

Il Polo, come si diceva, è giunto in Aula con due posizione diverse: da una parte il sindaco Perrone e quasi tutto il centro destra che, oltre a sostenere il piano di risanamento dell'azienda di servizi, intendeva - con una buona dose di coraggio da tutti poi riconosciuta - chiedere apertamente al Consiglio "azioni di responsabilità nei confronti di sindaci, amministratori e direttori generali della Lupiae servizi previa acquisizione di un adeguato parere tecnico-legale; dall'altra Alleanza nazionale e alcuni consiglieri di Forza Italia che invece non erano d'accordo con l'iniziativa proposta dal primo cittadino. Cosa è accaduto?

Quando poco mancava alle dichiarazione di voto per l'argomento numero 2 "Approvazione del rendiconto di gestione per l'esercizio finanziario 2006", intorno alle 13 hanno fatto ingresso in aula il vice sindaco Adriana Polin Bortone ed alcuni consiglieri di An. Da lì a poco sono stati distribuiti tra i banchi delle due fazioni politiche un documento aggiuntivo all'ordine del giorno, un emendamento con il quale i sei capogruppo della maggioranza hanno di fatto dato via libera al sindaco Perrone di procedere all'individuazione di eventuali azioni di responsabilità sul disastro Lupiae, attraverso una indagine da parte di un tecnico-legale. Il consigliere Saverio Congedo (La città) ha così subito sgombrato il campo da equivoci spiegando come "il salvataggio della Lupiae e le azione di responsabilità siano in realtà la faccia della stessa medaglia: individuare un tecnico- legale che possa fare chiarezza sulle cause che hanno portato la società nella situazione in cui versa la società, è una richiesta che giunge non solo dagli amministratori, ma anche dalla Lupiae, dai sindacati, dagli organi sociali. Attraverso l'azione di responsabilità - ha aggiunto Congedo - non si sta cercando una vendetta, così come in tutto questo non c'è nulla di personale. Se prevediamo che la società possa giungere fino al 2010 senza attingere alle risorse finanziarie del Comune, allora è opportuno procedere in questa direzione con la certezza che nel frattempo non siano state individuate responsabilità in merito alla situazione in cui versa oggi la Lupiae".

Il primo cittadino Perrone , dal canto suo, ha quindi letto una nota integrativa sulla relazione inerente le linee guida per il nuovo piano di risanamento dell'azienda oltre a quelli già contenuti nella relazione depositata in Commissione bilancio lo scorso 19 settembre, "una integrazione non rituale", come egli stesso l'ha definita, "ma che mira a gestire la fase critica e che intende porre le basi per visionare la società. Ci troviamo di fronte a due strade - ha spiegato il sindaco -, una scelta fredda, ovvero dichiarare fallita la società, oppure immaginare un futuro diverso della stessa, recuperando il deficit della Lupiae in tre anni e nel contempo garantire i servizi di mantenimento e lo standard occupazionale. Vi è, primo luogo, la reale possibilità che la Lupiae Servizi possa ripristinare condizioni di economicità di gestione e, in secondo luogo, in merito alle utilità che il Comune trarrà a fronte dell'onere di circa 4 milioni di euro necessari per il ripianamento delle perdite pregresse della società, aspetto quest'ultimo di particolare rilevanza alla luce delle deliberazione della Corte dei Conti nella quale si rileva che la ripetitività delle perdite potrebbe costituire un rischio per gli equilibri del bilancio comunale".

Ma dai banchi dell'opposizione, il centro sinistra tuona, e annuncia che le linee guida presentate da Perrone non saranno votate favorevolmente. Lo dice il consigliere Carlo Benincasa, che parla di "piano fine a se stesso", lo evidenzia il capogruppo Antonio Rotundo, "siamo in presenza di un dissesto mascherato" e conferma la posizione della minoranza Loredana Capone, che afferma: "Siamo di fronte un piano inaffidabile e così si rischia di prendere in giro soprattutto i lavoratori, perchè 4 milioni di euro all'anno (è la somma che ogni anno prevede di recuperare il piano di risanamento dell'azienda fino al 2010) sono difficili da recuperare, perché così facendo si corre il rischio di ritrovarci qui tra un anno con gli stessi problemi. E poi - aggiunge - c'è da chiedersi come mani la Lupiae emette fatture dal 2002, per un totale di 6milioni di euro, che il Comune di Lecce non ha ancora pagato? Chi ha deciso che quelle fatture non si sarebbero dovute pagare? Perché ci sono in ballo 400mila euro per consulenze e collaborazioni professionali a vario titolo da parte di una società come la Lupiae che non aveva i soldi nemmeno per pagare l'Inps ai suoi lavoratori? Questo piano appare come una pezza a colore, questa è la verità, perchè queste linee generali del sindaco sul quale si stilerà il piano d'impresa sono tutt'altro che affidabili". Non solo. L'opposizione a Palazzo Carafa non è d'accordo che le azioni di responsabilità nei confronti di sindaci, amministratori e direttore generali della Lupiae debbano essere necessariamente acquisite da un tecnico-legale scelto dal sindaco. E infatti l'opposizione si dissocia e il punto passa con i soli voti della maggioranza. Alle 18, dopo sette ore di Consiglio, è solo la maggioranza a votare favorevolmente il punto tre, per l'abbattimento e ricostruzione del capitale sociale della Lupiae servizi, ripiano perdite e ricapitalizzazione.

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