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Lupiae Servizi, dai sindacati secco "no" alla bozza del piano industriale

Dinanzi alla prospettiva di una riduzione generalizzata dell'orario di lavoro, i rappresentanti dei lavoratori hanno opposto un rifiuto categorico. La palla passa ora al sindaco al quale è stato chiesto un incontro urgente

LECCE – Al termine di due ore di accesa discussione, il tavolo sul piano industriale 2013-2015 della Lupiae Servizi si è risolto con un muro contro muro. L’azienda - presente con l'amministratore delegato Pietro Scrimieri e il presidente Giuseppe Tamborrino -, per ripianare il debito di due milioni di euro certificato in bilancio, ha presentato come unica soluzione percorribile il taglio del costo del lavoro attraverso il part-time per tutti e 294 dipendenti. Il rifiuto dei sindacati era stato già preannunciato din un faccia a faccia con il sindaco avvenuto in sala consiliare, il 23 ottobre.

Proposta dunque irricevibile secondo Filcams Cgil, Uiltucs Uil, Cisal e Slai Cobas che hanno chiesto un incontro urgente con il sindaco, Paolo Perrone, intanto impegnato in prefettura al vertice – non meno teso - sulla cassa integrazione mentre in via XXV luglio i lavoratori accorsi a centinaia procedevano a regolari blocchi del traffico. Il clima, attorno ai palazzi del potere, sta diventando rovente, le prospettive non sono delle migliori e il senso di frustrazione sta diventando conato di rabbia. Il tempo stringe, i portafogli languono.

Tornando a Palazzo Carafa, èla palla passa al primo cittadino che dovrà, in tempi brevissimi, trovare una via d’uscita se non unanime, la meno traumatica possibile. Sono mesi che si tratta, ma la questione resta una: la coperta è troppo corta. A settembre – dopo tre anni di ammortizzatori sociali (contratto di solidarietà) - è stato siglato un accordo che prevede fino al prossimo 31 dicembre la cassa integrazione equivalente a 12 ore per unità e il taglio lineare del 12 per cento del compenso dei dirigenti e dell’amministratore delegato.

Gli incontri delle ultime settimane non hanno sciolto il vero nodo, quello sull’anno a venire: cosa accadrà in conseguenza della spending review? La Lupiae si può salvare dalla scure o verrà liquidata o messa sul mercato? Per tutte queste opzioni resta comunque “obbligatoria” la tenuta del bilancio, ma i sindacati non intendono far pesare sulle famiglie tutto il peso del sacrificio ricordando tutte le volte in cui l’amministrazione comunale si è vantata di un presunto risanamento. 

Nelle ore successive all'icontro, in un breve comunicato del Comune di Lecce, il management di Lupiae Servizi si è limitato a sintentizzare i principali contenuti del piano: “Le principali misure individuate, finalizzate anche al mantenimento dell'attuale base occupazionale riguardano il contenimento del costo del lavoro, un' ulteriore drastica riduzione dei costi indiretti generali (costo organo amministrativo, organo di controllo, management, consulenze esterne, spese legali) e, la  riallocazione su attività operative di personale impiegato in attività amministrative”. 

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