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Ma le polemiche su Ready non si placano. Ed è bagarre al Consiglio regionale

Diverse associazioni e forum delle famiglie e cattoliche contro quella che vedono come una "promozione della teoria gender nelle scuole". E intanto in Regione continua la battaglia. Per Forza Italia l'adesione alla rete è stata un colpo di mano della Giunta Emiliano che ha svuotato di senso il dibattito in Consiglio

BARI – Gli psicologi pugliesi hanno provato a dare un taglio alle polemiche, con un loro documento, ma le forti polemiche nate e cresciute attorno alla rete “Ready” e sulla questione gender sono ben lontane dal placarsi. Anzi. Ancora oggi, il dibattito è proseguito con diverse posizioni. Il Forum delle associazioni familiari di Puglia, ad esempio, s’è chiesto se fosse “davvero così urgente approvare l’adesione alla rete, di fronte all’enormità dei problemi delle famiglie pugliesi, che combattono ogni giorno con crisi demografica, emigrazione, disoccupazione, crollo dei redditi, mancanza di casa, usura e gioco d’azzardo”. E ha rincarato la dose, sostenendo che sull’argomento “la gran parte dei punti contenuti nel manifesto non è ancora giunta a nessuna forma di proposta, nessuna discussione, nessuna approvazione, ignorando le istanze della parte costitutiva del popolo pugliese”.

“Si è scelta invece la via della propaganda – ha proseguito -, approvando l’adesione ad una rete che non ha niente a che fare con la lotta all’omofobia, questione che sta a cuore anche al Forum delle associazioni familiari di Puglia”.

C’è il “no”, dunque, alle discriminazioni, ma restano le perplessità sui presupposti di Ready, “una rete inter istituzionale finalizzata fra l’altro alla collaborazione con l’Unar per l’attivazione e la realizzazione del programma Lgbt del Consiglio d’Europa”. “Fin qui niente di strano, finché non si arriva ai contenuti del programma – prosegue il Forum -, che prevede anche la diffusione nelle scuole e negli enti pubblici del gender. Secondo questa ‘teoria’ essere uomo o essere donna sarebbe solo una costruzione sociale, culturale, educativa, che prescinde da qualsiasi fondamento biologico”.

Per il Forum questo non è condivisibile e “non perché siamo contro le persone omosessuali, ma perché questa ideologia, con la sua pervasività, destruttura il mondo dei sentimenti e dell’identità, quello delle relazioni affettive e sessuali, fino alla decostruzione della famiglia, intesa come unione stabile fra uomo, donna e figli, realtà in cui la maggior parte della società italiana riconosce ancora la cellula primaria della nostra comunità nazionale”.

Sulla stessa linea il consigliere regionale di Forza Italia, Nino Marmo. “Bisogna essere chiari con i cittadini: la rete Ready è rappresentativa di una visione del mondo, ben organizzata, contraria a quella di cui siamo portatori come società, famiglie comprese. Noi siamo contro ogni forma di discriminazione, ma promuovere un modello alternativo come il gender e farlo nelle scuole è un passo successivo che noi non riteniamo di compiere. E per questo abbiamo votato contro la mozione del Pd in Consiglio regionale”.

“Alcuni consiglieri – ha aggiunto - si sono adoperati per la presentazione di emendamenti ad una proposta inemendabile perché intrisa di una visione antropologica che vorrebbe soverchiare i valori largamente condivisi sulle origini della vita. Vorrebbero ricondurci all’omologazione verso il pensiero unico e il livellamento delle differenze, che dovrebbero essere un valore. Noi non ci stiamo. E non ci stiamo soprattutto perché non si può derubricare la propaganda di un modello diverso di persona, famiglia e società a mera campagna anti-discriminatoria. Se così fosse –ha concluso Marmo - avremmo aderito perché siamo liberi nel pensiero e nell’azione”.

Per il presidente del gruppo di Forza Italia, Andrea Caroppo, “l’approvazione dell’adesione alla rete Ready da parte della Giunta Emiliano rappresenta una scortesia istituzionale senza precedenti nei confronti del Consiglio regionale”. “Si tratta – ha aggiunto - di un esproprio delle prerogative del Consiglio esercitato con un vero atto di forza da Emiliano. La mozione è stata peraltro presentata in aula dalla maggioranza, ma il colpo di coda della Giunta, nella quale ha espresso voto favorevole anche l’assessore al Welfare, ha reso di fatto inutile la seduta odierna. Il tema è ormai superato, perché tutto è stato deciso ed il Consiglio di oggi è stato solo un talk show a cui non ci saremmo prestati. Emiliano aveva il dovere di attendere il confronto in aula, vista anche l’importanza della questione. Ma è stata una farsa e – ha concluso Caroppo - a questo punto, invitiamo le famiglie pugliesi ad aprire gli occhi e individuare chi vuole imporre ad ogni costo nelle scuole la teoria gender”.

Alla rete Ready ha dato adesione il gruppo M5s, che questo pomeriggio ha votato a favore. “Se bisognava aderire - hanno dichiarato i consiglieri regionali - era indispensabile farlo alla luce del sole. Dopo una lunga discussione siamo riusciti ad ottenere la possibilità di votare con voto nominale, in modo che ogni consigliere potesse assumersi le proprie responsabilità e che i cittadini pugliesi potessero valutare in modo trasparente chi dei propri rappresentanti nelle istituzioni ha deciso di metterci la faccia nella lotta alla discriminazione e chi invece ha deciso, anche tra i membri della maggioranza, di votare contro o addirittura di assentarsi dall’aula. Alla fine, arrivati alla votazione, questa mozione è passata con i voti del nostro gruppo ed anche il nostro emendamento è stato approvato”.

Sulla questione, il consigliere pentastellato brindisino Gianluca Bozzetti, in dichiarazione  di  voto, ha anche tenuto a ribadire che la teoria gender non esiste e che non è contenuta in nessuna norma. Gli otto consiglieri ritengono paradossale parlare di gender in una mozione che ha come unico obiettivo quello  di introdurre e promuovere un’educazione all’affettività atta a contrastare le discriminazioni, il bullismo omofobico e la violenza di genere”.

Di avviso radicalmente opposto i comitati Sì alla famiglia sull’adesione della Giunta alla rete, a loro dire “strettamente legata alla diffusione del gender nelle scuole quale supporto operativo della ‘strategia nazionale’ Unar che lo ha introdotto ufficialmente in modo capillare”.

“Desta preoccupazione la protervia pro gender dimostrata da tutta la Giunta che ha ritenuto addirittura di non far precedere il suo atto dalla discussione in consiglio, come richiesto peraltro dagli stessi proponenti. Così come desta confusione la posizione di ‘lotta e di governo’ del Udc-I popolari il cui assessore, peraltro delegato al welfare, vota l’adesione a che il capogruppo invece, meritoriamente, contesta”, hanno concluso.

L’Alleanza cattolica – Regione meridionale orientale ha calcato la mano sulla “forzatura e l’ostinazione dimostrata dalla giunta Emiliano nel voler a tutti i costi inserire la Puglia in una rete di diffusione e promozione del gender per omaggiare quel mondo Lgbt che vuole ‘rieducare’ la società a partire dai nostri bambini, indubbiamente segna il passo nei rapporti tra il governo regionale e il mondo delle famiglie pugliesi”.

“Per distruggere la famiglia – ha concluso - non vi è nulla di peggio di quell’ideologia gender definita da Papa Francesco ‘uno sbaglio della mente umana’, che ci si vorrebbe imporre attraverso una ‘colonizzazione ideologica paragonabile a quelle dei totalitarismi del XX secolo’”.

Visioni opposte e molta confusione sembrano essere dunque all’origine di tutto. Per come presentata dalla Regione, la rete Ready, attiva dal 2006, e alla quale hanno già aderito circa cento tra amministrazioni regionali, provinciali e comunali per avviare politiche di inclusione sociale delle cittadine e dei cittadini Lgbt, serve a sviluppare azioni e promuovere atti e provvedimenti amministrativi per contrastare ogni forma di discriminazione. La rete collabora con l’Unar (Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali) del Dipartimento Pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei ministri per la realizzazione della strategia nazionale Lgbt 2013/2015.

L’adesione avviene mediante sottoscrizione di una carta d’intenti e non comporta costi per la pubblica amministrazione. “Già come sindaco di Bari – ha dichiarato il presidente Michele Emiliano - avevo aderito alla rete Ready ottenendo in questo modo dalle altre amministrazioni comunali e regionali un fondamentale contributo in termini di esperienza e buone prassi amministrative in funzione delle attività di contrasto a tutte le discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere. Sono stato dunque felice di poter accogliere le richieste della maggioranza di centro sinistra, condivise anche dal Movimento 5 stelle e di una consigliera di Forza Italia, che ringrazio per aver determinato in tal modo l'adesione della Regione Puglia a questa importante rete di amministrazioni anti discriminazioni”.

“Vorrei dedicare questa adesione a tutte le persone vittime di omofobia e transfobia e in particolare alle vittime pugliesi di ogni forma di violenza e discriminazione, in nome di Antonio Intellicato. Questo – ha concluso - è solo il primo passo di un percorso che spero contribuisca a rendere la nostra regione sempre più inclusiva”.

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