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Maltrattamento degli animali: Guido si unisce all’appello, ma il ministro rassicura

Alla protesta di cittadini e associazioni si è associata la voce dell'assessore all'Ambiente. Il pacchetto sulla depenalizzazione preparato dal governo potrebbe svuotare la legge 198 del 2004, ma da Roma arrivano parole chiare sull'applicazione

LECCE – Marcia indietro prima che sia troppo tardi. E’ quello che chiede al premier Matteo Renzi e al ministro della Giustizia, Andrea Orlando, l’assessore all’Ambiente del Comune di Lecce, Andrea Guido, riguardo alla penalizzazione del reato di maltrattamento contro gli animali. Unendosi, nella protesta, ai cittadini e alle associazioni che si sono mobilitate perché vengano apportate quelle modifiche necessarie a scongiurare quanto si va delineando dopo il varo del decreto legislativo di attuazione delle legge delega 67 del 2014. E da Roma, proprio oggi, è arrivato un chiarimento che dovrebbe gettare acqua sul fuoco: rispondendo ad un’interrogazione parlamentare, il responsabile della giustizia ha dichiarato che le sanzioni penali per il reato in questione non verranno messo in discussione.

In realtà non si tratta di una depenalizzazione automatica, ma della creazione di un meccanismo che, si teme, possa sortire identico effetto. Lo stesso esponente del governo cittadino spiega il perchè: “E’ previsto dal decreto che, se i reati per cui si procede sono puniti con la reclusione fino a cinque anni, e se l’offesa ‘è di particolare tenuità e il comportamento risulta non abituale’, il processo potrà chiudersi con l’archiviazione o con la sentenza di assoluzione. Lo schema approvato, infatti, prevede che, prima di avviare l’archiviazione, il pubblico ministero senta l’indagato e la parte lesa. È evidente che, al contrario delle vittime delle altre condotte interessate, gli animali non possono contestare la ritenuta tenuità del fatto, creando una situazione di sistematico sbilanciamento del giudizio in favore dell’indagato”.

Quello che si rischia, insomma, è lo svuotamento di fatto della legge 198 del 2004 che, dieci anni addietro rappresentò un necessario passo in avanti, e come tale avvertito dall’opinione pubblica, in tema di difesa degli animali da fenomeni diffusi quali l’abbandono e il maltrattamento: “Con un colpo di spugna – prosegue Guido - Renzi e Orlando rischiano di cancellare in un attimo dieci anni di norme penali su maltrattamenti e uccisione di animali, anni di battaglie e di impegno sociale e politico da parte di cittadini ed associazioni che hanno a cuore la dignità degli animali. Questo governo sta rischiando di riportare indietro il paese e, soprattutto, di vanificare tutti gli sforzi resi. Con un presidente del consiglio così giovane e apparentemente dinamico mai e poi mai mi sarei aspettata una disattenzione del genere. Pensavo fosse scontata una certa coscienza animalista da parte della nuova classe politica nazionale, ma mi devo ricredere”.

Ora perché la protesta rientri è attesa la versione definitiva dello schema del decreto legislativo che dal consiglio dei ministri del 3 dicembre è passato alle commissioni competenti di Camera e Senato.

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