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Manifestazione contro la "buona scuola": corteo degli studenti del collettivo Caos

Inizia un altro autunno caldo sul fronte scolastico: la riforma che ha già incassato il malcontento di buona parte del mondo dei docenti e dei sindacati, finisce al centro del bersaglio dei ragazzi vicini ai movimenti antagonisti che sfilano per le strade

LECCE - In 300 circa contro la cosiddetta "buona scuola". Non sono spartani alle Termopili, ma hanno un piglio battagliero gli studenti aderenti al collettivo Caos che questa mattina hanno dato vita ad un corteo con partenza da Porta Napoli e fino al centro cittadino. 

I ragazzi vicini al movimento antagonista hanno esposto in prima fila anche dei vessilli contro l'alta velocità in Val di Susa - No Tav - e il gasdotto in terra Salentina - No Tap, inneggiato alla libertà di esponenti anarchici e gridato slogan contro il fascismo e i suoi attuali epigoni. 

Al centro delle critiche della manifestazione odierna, l'impostazione dell'ennesima riforma scolastica - quella che porta il timbro dell'attuale governo Renzi - accusata di essere carente dal punto di vista dei finanziamenti, anche per le funzioni basilari, di aprire un portone all'ingresso e ai condizionamenti delle aziende private attraverso l'alternanza scuola-lavoro, di fare dei dirigenti scolastici delle figure autoritarie con mansioni anche ispettive e di privare i docenti dell'autonomia di insegnamento, sacrificata in austere gabbie ministeriali. 

Un meccanismo consequenziale, che sarebbe studiato a tavolino. Per questo la citazione, nel volantino distribuito durante il percorso, di Noam Chomsky: "Togli i fondi, ti assicuri che le cose non funzionino, la gente si arrabbia e tu consegni al capitale privato". Durante la manifestazione, sorvegliata dalle forze dell'ordine, il traffico veicolare è stato fermato dagli agenti di polizia locale: inevitabili ingorghi e attese.

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