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Ss 275, tutti a difesa dei fondi per 290 milioni. Marti provoca: "Pronto a bloccare la strada"

Sul lungomare di Santa Maria di Leuca la manifestazione promossa dal Coordinamento Pro 275. Il progetto rischia di perdere i finanziamenti già previsti: una sentenza del Consiglio di Stato ha dichiarato illegittima la procedura e Anas deve correre ai ripari

SANTA MARIA DI LEUCA (Castrignano del Capo) – Si è svolta questo pomeriggio la manifestazione indetta dal Coordinamento Pro 275 per la realizzazione dell’ampliamento e del parziale rifacimento della strada che collega Maglie a Santa Maria di Leuca. Un’opera progettata da almeno 20 anni che rischia di veder svanire i fondi – circa 290 milioni di euro - quando oramai l’iter sembrava in dirittura d’arrivo. Per scongiurare questo epilogo c'è chi, come il deputato di Forza Italia, Roberto Marti, è pronto ad effettuare un blocco stradale se entro sabato prossimo, 15 di novembre, Anas non dovesse rispondere alle sollecitazioni della Regione Puglia (che ha cofinanziato l'opera), interessata a capire se e quando i lavori partiranno. Il parlamentare ha chiesto anche un incontro urgente presso la prefettura di Lecce.

E’ stata infatti una sentenza del Consiglio di Stato a sparigliare le carte con la dichiarazione di illegittimità della procedura seguita al ricorso di un consorzio di imprese escluse dall’aggiudicazione. E solo il fatto che il progetto sia stato considerato di interesse nazionale ha impedito l’automatica nullità della gara. Sono stati così i supremi giudici amministrativi a mettere il bastone tra le ruote al raddoppio della Ss 275, per altri versi lungamente e vanamente contestato dai comitati ambientalisti che lo ritengono invasivo e che si sono opposti con tutti i mezzi pacifici all’apertura dei cantieri. Nei mesi scorsi, inoltre, diversi scavi operati dalla guardia di finanza hanno consentito di riportare alla luce cumuli di rifiuti di vario tipo interrati in siti ricadenti nell’area del progetto.

Insomma, aspetti da chiarire ce ne sono pochi e non sono per nulla secondari, ma i cittadini e gli amministratori che si sono ritrovati oggi a Santa Maria di Leuca non intendono rinunciare ad una prospettiva di messa in sicurezza della strada e di apertura di ciclo economico utile a favorire rilancio delle imprese e dell’occupazione.

Sulla manifestazione odierna, oltre alla provocazione di Roberto Marti, sono diversi i commenti di altri esponenti politici. Per Salvatore Capone, parlamentare del Pd “sembra evidente come la parola d’ordine per la 275 debba essere una sola: evitare a tutti i costi di perdere le risorse.  Non spetta a me dire tecnicamente come, ma credo che Anas possa e debba trovare i margini d’azione. Ad esempio, procedendo innanzitutto alla realizzazione del tratto di arteria stradale non oggetto di contestazione, ovvero da Maglie fino a San Dana, e dunque con le due corsie fino a Leuca”.

La manifestazione per la 275

Salvatore Negro, capogruppo regionale Udc, ha pochi dubbi: “Uno Stato che si dice ‘moderno’ come l’Italia non può giustificare con vicende burocratiche e lungaggini giudiziarie la mancata realizzazione di un’opera strategica come la Maglie-Leuca che rappresenterebbe il volano di un territorio già meta di migliaia di turisti ogni anno. Oggi attendiamo di sapere quali sono le intenzioni dell’Anas dopo la sentenza del Consiglio di Stato e l’ultimatum del governo. Ma è impensabile che un finanziamento di tale portata si perda a causa della tortuosità della burocrazia. Il sud Salento non può più fare a meno di tale opera: in gioco c’è anche la sicurezza e la vita di migliaia di automobilisti”.

Per Paolo Pagliaro, presidente del Movimento Regione Salento, la possibile retromarcia del governo sullo stanziamento dei fondi è segno di impreparazione e di approssimazione: “Lo ha detto chiaramente lo stesso Consiglio di Stato perché la statale 275 è un’infrastruttura strategica di particolare rilevanza. Se si annullasse la gara, l’Anas dovrebbe pagare i danni sia all’Ati Materrese sia all’Ati Ccc (la prima ricorrente, la seconda aggiudicataria del progetto, ndr). In più, cosa ben più grave, perderemmo anche i finanziamenti e l’opera non verrebbe realizzata più. Mi pare una circostanza assai incresciosa e paradossale che vede il governo nazionale assolutamente impreparato. Il che, inutile dirlo, costituirebbe un danno di enorme portata al Salento che attende da 20 anni l’infrastruttura in questione”.

Da registrare anche l’intervento di Nino Marmo, vice presidente del consiglio regionale: “Se si perdessero i fondi, si farebbe un torto immenso al territorio che merita strade sicure come il resto della Regione. Sono con i colleghi consiglieri, le istituzioni e i cittadini che in queste ore stanno manifestando affinché non sfumi la possibilità della strada a quattro corsie. Rilevo, infine, che perdere i fondi non sia un dramma per qualche importante esponente del Pd. E anche di questo - conclude - sono certo che i salentini abbiano preso nota".

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