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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Mantovano frena: "Gabellone segretario? Ipotesi prematura"

Presentata la mozione per l'imminente congresso. Congedo guarda ad un partito "plurale e meritocratico". Oltre al confronto sui numeri con l'area vicina a Fitto, la prospettiva di una nuova stagione politica

LECCE - A metà febbraio in tutta Italia il Pdl celebrerà i suoi congressi provinciali. Il primo momento di confronto dopo il tesseramento che ha visto, nel Salento, oltre sedicimila adesioni. La politica è questione di numeri, ma non solo. Quello che si prepara per il partito di maggioranza relativa sarà anche un confronto sulla prospettiva politica del Pdl nella stagione post-berlusconiana. Non solo una conta dunque, alla quale i mantovaniani si sentono comunque pronti, ma anche un momento di discussione schietta sugli obiettivi, sul metodo e sulle candidature.

Questa mattina l'onorevole Alfredo Mantovano ha riunito i dirigenti a lui vicini per illustrare la bozza di mozione che verrà portata al congresso. Rispetto della pluralità delle componenti, radicamento sul territorio, ricerca di alleanze politiche e sociali, selezione della classe dirigente attraverso le primarie. Questi i punti qualificanti del documento che - ha precisato Saverio Congedo - si pone come piattaforma aperta di discussione all'interno di una formazione politica che fino ad ora è parsa, come l'ha definita più volte lo stesso Silvio Berlusconi, una monarchia anarchica, dove c'è un re ma i cortigiani fanno a modo loro. "Riconoscendo la necessità di un vertice, l'anarchia deve finire", ha chiosato l'ex sottosegretario agli Interni. 

Dal punto di vista delle intese politiche, per Mantovano è imprescindibile il recupero del dialogo con le forze del centro per rafforzare quella vocazione moderata che, secondo la sua lettura, il Salento conserva. Nella mozione si legge: "Su auspicate ricomposte alleanze o intese con l’Udc e con altre forze del Terzo polo, pesano ovviamente dinamiche nazionali; ciò non toglie che anche sul nostro territorio si debba fare il possibile per rilanciare il dialogo. Questo vale anche per tutte le forze politiche e i movimenti – inclusi quelli locali – con i quali esistono punti di interesse comuni, al fine di ricomporre nella sua interezza la vera maggioranza del Popolo pugliese e salentino, che non è di sinistra".

Mantovano ha insistito sulla questione delle primarie come metodo di selezione. Dopo averle evocate, ha spiegato, è il momento di farle diventare prassi: "Per il Pdl, anche sul territorio, le primarie vanno assolutamente messe a regime come la forma ordinaria di scelta dei candidati per tutte le competizioni elettorali: dal sindaco al presidente della provincia e della regione, fino – restando l’attuale legge – alla composizione della lista per il Parlamento nazionale. Esse costituiscono il mezzo per ritrovare sintonia con il nostro elettorato, stanco e insofferente per essere stato troppe volte abbandonato a sé stesso da un’elezione all’altra e per essere stato costretto ad accettare candidature cadute dall’alto e decise senza alcun confronto con il territorio".

Insomma, i mantovaniani spingono per una strutturazione del partito e per un sistema di regole che riequilibrino il rapporto politico tra dirigenti ed elettori. Un lavoro non facile, al quale stanno lavorando sottotraccia da tempo, che si interseca con gli appuntamenti più immediati. Primo tra tutti, il congresso provinciale, nel quale potrebbero lanciare anche una propria candidatura per la segreteria provinciale. "Non è all'ordine del giorno una sfida sui nomi", ha precisato Congedo ma sull'ipotesi che possa essere quello di Antonio Gabellone il nome sul quale convergere, Mantovano ha frenato: "Sono ipotesi premature".

 

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