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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Marine sommerse di rifiuti, parte lettera ad Aspica

Adriana Poli Bortone, assessore alle Fasce costiere, ha disposto un sopralluogo. La situazione di degrado igienico è in diversi casi allarmante. Alla base c'è il mancato prelievo della spazzatura

Nella marine leccesi, quando ormai si è arrivati all'inizio di luglio, regna sovrana l'immondizia, che con il caldo genera un effetto oltremodo "sentito", e in tutti i sensi. Le reiterate lamentele hanno smosso il vicesindaco e assessore alla Fascia costiera Adriana Poli Bortone, che ha disposto un sopralluogo sul territorio delle marine del capoluogo, laddove il servizio di pulizia rientri nella competenza operativa della società Aspica. E' stata la stessa Adriana Poli Bortone ad evidenziare quello che viene ritenuto, tout court, una grave situazione di degrado igienico. La causa? Secondo Adriana Poli Bortone, da ricercarci proprio nell'Aspica, a causa del mancato svuotamento dei cassonetti per la raccolta dei rifiuti solidi urbani, ai quali si aggiungono la mancata pulizia ed il riassetto, nonché l'asporto di ingombranti, sparsi dappertutto e in qualche caso incendiati. Il sopralluogo è stato effettuato dai funzionari e tecnici dell'assessorato alla Fascia costiera.

Preso atto del quadro, il vicesindaco ha richiesto che fossero presi carta e penna per scrivere direttamente all'azienda. "Poiché tale stato di degrado può costituire grave rischio per l'igiene e la salute pubblica, nonché grave nocumento all'immagine ed al decoro della città di Lecce e delle sue marine, codesta società - si legge nella lettera che il coordinatore dell'Ufficio Fascia Costiera Pasquale Gorgoni ha inviato oggi alla società Aspica - è invitata a dare corso immediato agli interventi di competenza, ormai consistenti in una vera e propria bonifica, al fine di riportare lo stato dei luoghi nei limiti della sicurezza ed igienicità. In mancanza di adeguati interventi sarà proposto da questo Ufficio il ricorso urgente ad altra ditta del settore, a tutela dell'igiene e della salute pubblica, in danno di codesta Ditta e senza alcun pregiudizio di applicazione di sanzioni amministrative, eventualmente previste nell'apposito Capitolato d'Appalto e/o di eventuali azioni penali, di competenza dell'Autorità Giudiziaria, ove il fatto costituisca reato".

Una presa di posizione decisa, e che fa seguito anche a quanto rilevato di recente persino dai carabinieri del Noe, anche se in un contesto differente. Già, perché il 13 giugno scorso arrivò per quattro funzionari comunali una denuncia alla Procura di Lecce per gestione illecita di alghe marine. Alghe venute fuori dal mare in seguito ai lavori di dragaggio appaltati dal Comune di Lecce nei porti turistici di San Cataldo e di Frigole (https://www.lecceprima.it/articolo.asp?articolo=8767). Una situazione di degrado con un accumulo di 4 mila e 200 metri cubi di alghe su diversi terreni, alcuni dei quali privati. Ora è il Comune ad andare alla carica. Chiedendo ad Aspica di provvedere alla pulizia dei cassonetti. In un modo o nell'altro, per le marine non c'è mai pace.

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