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Politica Campi Salentina

Marti: "Su Campi ora Maniglio la pensa come Perrone"

Il consigliere regionale del Pdl evidenzia l'approdo dell'esponente Pd sulle posizioni espresse dal sindaco di Lecce sulla chiusura del nosocomio di Campi. L'Udc chiede ancora le case della salute

CAMPI SALENTINA - "Un paio di settimane fa il sindaco di Lecce, Paolo Perrone, lanciò l'allarme sul fatto che la chiusura dell'ospedale di Campi Salentina avrebbe sovraffollato il Vito Fazzi di Lecce. Il consigliere del Pd Maniglio respinse le accuse al mittente con una risposta piccata ed insolente e noi gli consigliammo di leggere il piano dei tagli e delle chiusure. Diamo atto a Maniglio che, dopo aver letto il piano, con grande onestà intellettuale ha scritto a Vendola dicendo le stesse cose che diceva Perrone due settimane fa".

È questo quanto dichiara in una nota il consigliere regionale salentino del Pdl, Roberto Marti, che interviene sulle affermazioni rilasciate dal vicepresidente del consiglio regionale, Antonio Maniglio, contenute in una lettera all'assessore alla salute, Tommaso Fiore, in cui esprimeva il proprio dissenso sulla chiusura del nosocomio di Campi Salentina e sui riflessi negativi sul "Vito Fazzi" di Lecce.

"E' chiaro - aggiunge Marti - che le ipotesi di tagli presentate ai consiglieri di maggioranza e a cui fa riferimento Maniglio nella sua lettera a Vendola, non erano veritiere e comunque non corrispondevano alla delibera approvata dalla giunta regionale il 16 dicembre scorso, nella quale già si prevedeva che l'ospedale di Campi Salentina diventasse ‘Presidio territoriale per la gestione delle cronicità (con particolare riferimento alle cronicità immuno-mediate ed ambiente-correlate)'".

"Il fatto che oggi un autorevole esponente del Pd salentino come Maniglio si unisca a noi nel dire che la chiusura di Campi è una decisione sbagliata che penalizzerà i cittadini, ci fa sperare - conclude Marti - che Vendola possa desistere. Magari cominciando a tagliare gli sprechi per evitare di chiudere gli ospedali".

E Salvatore Negro, capogruppo dell'Udc, torna sui lavori nella commissione regionale sanità, evidenziando, ancora una volta, come sia necessario far seguire alla chiusura dei piccoli ospedali la contestuale riconversione delle strutture dismesse secondo quanto previsto dal Piano di riordino ospedaliero che prevede nuovi servizi come poliambulatori e case della salute".

"Ci siamo astenuti - ha spiegato - con l'auspicio di poter modificare in Aula il nostro atteggiamento, in senso favorevole, se il Governo regionale ci darà assicurazioni sulla contestuale riconversione delle strutture dismesse. Siamo convinti che l'imposizione del Piano di rientro sanitario sia un'invasione di campo del governo nazionale, un'ingerenza pesante dettata da una penale per lo sforamento del Patto di stabilità; ma ciò può tramutarsi in un'opportunità per rimodulare la spesa sanitaria e migliorare l'offerta di servizi offrendo così un'immagine diversa della politica".

"Insomma - ha sottolineato il capogruppo Udc - vorremmo che questa fosse l'occasione in cui la politica promette e realizza. Quello che chiediamo è la realizzazione di ciò che è inserito nel Piano di rientro, con la riconversione dei piccoli ospedali con meno di 70 posti letto in Case della Salute e poliambulatori e l'avvio del ‘project financing' per i nuovi ospedali, indispensabili per quei territori dove sono assenti o si dismettono le attuali strutture ospedaliere".

Negro asserisce di condividere le preoccupazioni del consigliere Idv Aurelio Gianfreda, che ha chiesto di attivare a Poggiardo quella Casa della salute prevista dal Piano approvato in giunta a dicembre 2010 senza che vi siano soluzioni di continuità assistenziale nei confronti della popolazione della zona. Allo stesso modo, ritengono dall'Udc, potrebbe farsi a Campi Salentina dove è prevista la riconversione dell'attuale struttura ospedaliera in un presidio territoriale per la gestione delle criticità.

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