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Martedì, 23 Aprile 2024
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Il presidente di Anas sconfessa progettazione della 275, Massa e Abaterusso insorgono

Dopo le dichiarazioni al Fatto Quotidiano di Gianni Vittorio Armani, il deputato e il consigliere regionale del Pd, sostenitori convinti del raddoppio della strada, sollecitano la società a farsi carico degli errori e portare a compimento l’opera

LECCE – Anas disconosce la paternità della strada statale 275 e due esponenti del Pd insorgono contro il presidente della società, Gianni Vittorio Armani.

In una intervista concessa al Fatto Quotidiano, il numero uno di Anas ha praticamente stroncato la procedura di affidamento della progettazione del raddoppio del tratto che collega Maglie al Capo di Leuca, parlando di un errore che Anas non dovrebbe più ripetere. In particolare Armani stigmatizza il fatto che il tracciato passi sopra delle discariche di rifiuti interrati, due delle quali sono state scoperte.

Come noto intorno all’opera, che deve essere ancora cantierizzata, è sorto un enorme contenzioso amministrativo oltre che un dibattito che divide l’opinione pubblica in due fazioni: quella favorevole al raddoppio per come progettato in nome di esigenza di maggiore sicurezza di una percorrenza più agevole e rapida, quella contraria perché convinta che l’opera sia datata e sovradimensionata solo allo scopo di usare i finanziamenti previsti (288 milioni di euro). Le dichiarazioni del presidente del consiglio di amministrazione di Anas non sono piaciute al deputato Federico Massa e al consigliere regionale Ernesto Abaterusso.

“Sarà mica colpa della Puglia o dei cittadini del Salento – spiega l’avvocato leccese in un comunicato - se Anas ha gestito in maniera maldestra la procedura per la realizzazione dei lavori di quella strada; Anas è soggetto deputato alla realizzazione della strada, finanziata con fondi regionali, e se ha svolto il suo compito così male sarà bene che se ne assuma fino in fondo responsabilità ed oneri; magari rivalendosi sui soggetti che per Anas, in questi anni, hanno operato o sulle strutture legali che ne hanno orientato i comportamenti. Sono questioni che non riguardano né la Puglia né il Salento”.

Massa incalza: “Trovi Anas le modalità per realizzare la strada, così rispondendo alla domanda di sicurezza e di mobilità che viene, da anni, da quei territori. Né si sventoli, strumentalmente, la questione delle discariche abusive: le discariche – abusive ed inquinanti - sono state scoperte perché si doveva dare avvio ai lavori;  la loro bonifica dovrà essere effettuata contestualmente alla realizzazione della strada, con fondi pubblici che dovranno essere reperiti. Si mobilitino, come in passato, anche gli amministratori locali; nessuno pensi di seppellire, insieme alle legittime aspettative delle popolazioni salentine anche i rifiuti di cui oggi, nessuno, può ignorare l’esistenza”.

Abaterusso corregge Armani sul fronte dei costi e torna poi sul punto delle discariche: “La strada statale Maglie-Santa Maria di Leuca non costa 400 milioni. Lo stanziamento Cipe è di 288. L'importo a base d'asta è di 200 milioni di euro. Il costo reale, a seguito del ribasso, è di 109 milioni di euro. Niente di più falso, quindi, di quanto contenuto nell'intervista a proposito dei costi di realizzazione dell'infrastruttura. Il presidente dell'Anas, sempre nell'intervista in questione, parla di numerose discariche. In realtà i siti contaminati sono due: uno ad Alessano e uno a Tricase e la strada non è stata pensata per coprirle dato che al momento della progettazione nessuno poteva prevedere l'esistenza degli stessi che sono venuti alla luce, invece, solo l'anno scorso”.

Infine l’ex deputato dei Ds ricorda che dal punto di vista ambientale, la quadratura del cerchio sta nell’accordo siglato tra l’allora ministro degli Affari Regionali, Raffaele Fitto e l’ex presidente della Regione, Nichi Vendola, attorno all’idea di un tracciato che, nell’ultimo tratto, subisse delle modifiche rispetto alla prima impostazione: “Un'idea, quella della strada parco, che merita oggi di vedere la luce. Ecco perché al presidente Armani chiediamo anzitutto maggiore rispetto nei confronti del nostro territorio e dei nostri cittadini. In secondo luogo auspichiamo che Anas da oggi in poi, anche alla luce delle colpe che ha nei ritardi di avvio dei lavori, faccia tutto ciò che è in suo potere per far sì che si possa finalmente vedere realizzata un'infrastruttura importante e strategica non solo per il Basso Salento ma per l'intera regione”.

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