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Sabato, 20 Aprile 2024
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Matino, si valuta di acquisire al patrimonio la sede della storica Cantina

Il Consiglio comunale ha impartito indirizzo per valutare la fattibilità dell'iter. Si vuole salvare un pezzo di storia locale, lo stabile della Cooperativa produttori agricoli che ha cessato da anni le attività

MATINO – Un pezzo di storia locale potrebbe tornare a vivere, sotto nuove forme. Servizi, per esempio, o iniziative di vario genere. I progetti sono tutti da scrivere. Il passo principale, però, sarà prima di tutto quello di acquisire quel pezzo di storia al patrimonio dell’ente.

Al centro di tutto, vi è la sede della Cooperativa produttori agricoli di Matino. Le istituzioni locali ci stanno pensando sul serio, tanto che con una deliberazione del 30 dicembre scorso, il Consiglio comunale ha impartito indirizzo per valutare l’opportunità, come detto, di acquisizione al patrimonio dello stabilimento di via Piave.

La rinomata cooperativa ha cessato l’attività da diversi anni, per mutate esigenze ambientali. Ma lo stabile non merita certamente di trasformarsi in un rudere. Ha una speciale valenza storica, testimonianza fisica di archeologia industriale. Ecco perché è stato conferito mandato agli uffici comunali di verificare la fattibilità dell’iter.

L’importanza per la comunità dell’attività per anni esercitata nell’immobile era già stata rimarcata dal senatore Giorgio Costa, matinese, nel 2017, tramite le pagine del volume “Storia della nostra Cooperativa”, in cui si tratta una lunga parentesi della storia economica di Matino e del suo hinterland, di sacrifici e risultati profusi e conseguiti da intere generazioni di produttori.

“Per molti decenni, un secolo – riferisce il sindaco Giorgio Salvatore Toma –, la storia della Cooperativa tra produttori agricoli è stata la storia di Matino e paesi limitrofi. Invano, in questi ultimi anni di fermo aziendale, anche con bandi e sollecitazioni, si sono cercati altri soggetti che avessero interesse ad acquistare e riattivare l’impresa, evitando vendite frammentarie”.

“Con questo atto del Consiglio - conclude il primo cittadino -, ora, potrebbe esservi la possibilità di fare ottenere al Comune un finanziamento pubblico per acquistare gli stabilimenti e destinarli a diverse iniziative conservando e mettendo a disposizione delle future generazioni un pezzo importante della nostra storia”.

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