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"Mellone sfratta la Pro loco di Boncore": l'opposizione contro il sindaco

I due consiglieri Piccione e Siciliano stigmatizzano la decisione di mandare via l'associazione dalla sede: "Una ripicca del sindaco dopo le proteste delle famiglie"

Nardò – Clima a dir poco teso a Nardò tra l’amministrazione guidata dal sindaco Mellone ed una parte dell’opposizione in Consiglio comunale. Oggetto del contendere,  questa volta, è la vicenda dello sfratto della Pro loco di Boncore Arneo dalla propria sede storica: una struttura offerta dal Comune in comodato d’uso e che l’associazione dovrà sgombrare entro 45 giorni.

Il motivo dello sfratto? Lo spiega Lorenzo Siciliano, consigliere comunale del Pd: “Nella lettera firmata dal dirigente del settore Patrimonio si spiega che quei locali saranno destinati ad uso ufficio ma la motivazione non regge, specie se si considera l’abbondanza di immobili sfitti, di proprietà comunale, che l’amministrazione può utilizzare al medesimo scopo: vi sono una scuola chiusa, peraltro appena restaurata,  i locali della chiesa ed altre proprietà dislocate nella frazione di Boncore”.

Ma ciò che ha fatto saltare la mosca al naso è stata la tempistica nell’invio della comunicazione: “La lettera è datata 18 settembre: una coincidenza curiosa – commenta Siciliano – perché in quello stesso giorno alcune famiglie di Boncore si erano recate presso il municipio per incontrare il sindaco: i residenti volevano risolvere il problema della soppressione del servizio di trasporto pubblico scolastico. Il giorno prima si era tenuta una riunione tra i cittadini e alcuni consiglieri, proprio all’interno della sede dell’associazione turistica, allo scopo di discutere la medesima questione che sta creando non pochi disagi ai residenti della frazione”.

I consiglieri Siciliano e Piccione hanno letto quella richiesta di sfratto alla stregua di “una ripicca” che l’amministrazione di Nardò avrebbe messo in atto contro la Pro loco “forse rea di aver messo a disposizione la sede per la riunione con alcuni consiglieri d’opposizione e i due consiglieri di maggioranza, Maccagnano e Dell’Angelo Custode, inviati in rappresentanza dallo stesso sindaco”.

“Non abbiamo parole per definire questo atto; proviamo solo un senso di profonda indignazione – scrivono i due consiglieri in una nota stampa -. Mellone sfratta la Pro loco e lo fa nello stesso giorno in cui le madri dei piccoli alunni della frazione di Nardò si erano recate in Comune per far sentire la propria voce, e reclamare il sacrosanto diritto ad ottenere il servizio di trasporto pubblico scolastico”.

Per comprendere meglio la vicenda occorre, però, fare un passo indietro: il bus che collega Boncore a Porto Cesareo, deputato a percorrere pochi chilometri di strada per raggiungere gli istituti scolastici, è stato soppresso all’inizio di questo nuovo anno scolastico. Il sindaco Pippi Mellone il 18 settembre ha incontrato i cittadini e si è impegnato a garantire il servizio nel giro di qualche giorno.

Il disagio riguarda una trentina di famiglie che sono residenti nel villaggio di Boncore, in una zona per lo più di campagna e distante 25 chilometri dalla città, che non possono più mandare i bambini nella locale scuola elementare. L’istituto dislocato a Boncore, appunto, fa parte  del 3° Polo di Nardò e per anni è rimasto faticosamente aperto, trovando il modo di fare didattica con i pochi iscritti raggruppati in classi miste. Quest’anno però, dopo il drastico calo di presenze, la scuola appena ristrutturata ha dovuto chiudere i battenti e le famiglie hanno ripiegato sugli istituti elementari della vicina Porto Cesareo.

Resta però il nodo di come arrivare ogni mattina in tempo per fare lezione e per questo le famiglie hanno cercato di strappare una soluzione al sindaco, incontrando in due circostanze i consiglieri dei diversi schieramenti politici presso la sede locale messa a disposizione dalla Pro loco.

“Forse la colpa della gente di Boncore, dell’associazione e di chi la guida, è stata quella di chiedere sostegno per la loro battaglia di civiltà alla parte politica sbagliata, quella avversa al sindaco Mellone – scrivono ancora Lorenzo Siciliano e Daniele Piccione -. In questo momento non solo siamo vicini alla Pro loco, alla quale offriremo tutta la nostra collaborazione per trovare una nuova sede, ma siamo anche profondamente amareggiati”.

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