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Napolitano, giudizi contrastanti dal mondo politico salentino fra lodi e critiche

Pochi commenti da parte di esponenti politici locali alle dimissioni del presidente. Il sindaco Perrone, il deputato del Pd Capone e Adriana Poli Bortone tracciano il profilo di un uomo equilibrato che s'è mosso in tempi difficili. Ma per il parlamentare forzista Marti ha generato nove anni di stasi

LECCE – Giorgio Napolitano esce di scena, ma dal Salento arrivano pochi commenti di esponenti politici. I più sono prudenti e austeri, ma non manca qualche graffio, come quello del deputato leccese doc di Forza Italia, Roberto Marti, che a Napolitano affibbia “nove anni di stasi”. Insomma, giudizio non proprio lusinghiero, a differenza del sindaco del capoluogo (e suo compagno di partito), Paolo Perrone, che si mantiene sobrio e ricorda soprattutto il ruolo di paciere in un momento di rottura con il popolo, ponendo il suo corpo a “fare scudo ai venti dell’anti-politica”.

Adriana Poli Bortone di Fratelli d’Italia-Alleanza nazionale loda invece “l’equilibrio” dell’ormai ex presidente della Repubblica, mentre un altro parlamentare, Salvatore Capone del Pd, ne tesse le lodi, ricordando che “ha vissuto il mandato presidenziale in tempi perigliosissimi (sic)”.  

Roberto Marti, si diceva, dunque, e la sua critica. “Nel suo ultimo messaggio il presidente della Repubblica uscente ha auspicato per l'Italia ‘riforme e unità’”, dice, citando un passaggio di Napolitano. “È un peccato, però, che in nove anni di mandato questi siano rimasti solo dei buoni propositi. Saluto con rispetto il valore istituzionale che Giorgio Napolitano ha rappresentato, ma mi auguro che adesso possa finalmente aprirsi una fase di cambiamento”.

“Nell'opinione comune, dopo le dimissioni forzate di Silvio Berlusconi nel novembre del 2011 – aggiunge Marti -, Napolitano è considerato il presidente dei tre governi non legittimati dal popolo: Monti, Letta, Renzi. E’ ora di cambiare registro e di eleggere un presidente che si ponga come punto di riferimento super partes, per il bene dell'Italia e dell'immagine del nostro Paese all'estero”, conclude.

Diverso il pensiero del sindaco di Lecce. “Il mio giudizio su Giorgio Napolitano non può che essere positivo. Dall’alto della sua conclamata esperienza – commenta - e del suo riconosciuto spirito di servizio e senso dello Stato, il presidente uscente ha avuto il merito di garantire il rispetto della Costituzione assicurando il buon funzionamento delle istituzioni in un momento particolarmente difficile attraversato dal Parlamento e dai suoi organi istituzionali”.

“Ha saputo garantire la governabilità del nostro Paese in un periodo in cui il rapporto fiduciario tra rappresentanti parlamentari e i cittadini si era pericolosamente incrinato cercando di fare scudo ai venti dell’anti-politica. Insomma – conclude Perrone -, Napolitano è stato il presidente di tutti gli italiani. Ecco perché non sarà facile raccoglierne la sua eredità. Da oggi si apre una fase molto delicata per le istituzioni e per il Paese”.

Per Adriana Poli Bortone, Napolitano è stato “persona molto onesta, razionale e imparziale” e, aggiunge “ha avuto un ruolo politico molto importante che va inserito in un contesto della storia italiana particolarmente difficile. Di Napolitano conosco diverse fasi del suo impegno politico, lo apprezzavo come presidente della Camera, l’ho apprezzato come presidente della Repubblica anche per l’attenzione che volle dedicare a Lecce, a cui destinò la sua prima visita da presidente”.

“A lui – conclude - gli auguri migliori di serenità ed un  ringraziamento per l’equilibrio che ha dimostrato in un momento difficile della nostra storia”.

Capone, parlamentare del Pd, esprime per il dimissionario presidente “ggratitudine e solidarietà”. “Sono convinto che questi siano i due sentimenti che si provano per Giorgio Napolitano. Gratitudine – spiega - per l'impegno che ha profuso in nove anni delicatissimi per l'Italia e per l'Europa e solidarietà per il lavoro supplementare che, con altissimo senso della responsabilità e dello Stato, ha scelto di svolgere, accettando la rielezione”. 

“Napolitano ha vissuto il mandato presidenziale in tempi perigliosissimi e va rilevato – prosegue  - che un uomo con la sua storia e la sua cultura è stato in grado non solo di tenere un impeccabile comportamento ma anche ad essere punto di riferimento e, diciamolo pure, di speranza, per la stragrande maggioranza dell'opinione pubblica.  Sono altrettanto certo che non farà mancare il suo contributo di saggezza e prudenza nel ruolo che ora va a ricoprire”, conclude, augurandogli buon lavoro. 

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