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Tra ingorghi e imprecazioni, un altro Natale di caos organizzato: assalto al centro

Anche quest'anno, in occasione della lunga parentesi festiva, poche e saltuarie le limitazioni all'accesso delle auto. Inevitabili saranno i disagi

LECCE - Tra gli appuntamenti rituali cui un cronista di cittadina è “condannato”, ci sono gli incontri a Palazzo Carafa per discutere dell’organizzazione del piano del traffico in occasione delle festività natalizie.

Già parlare di mobilità, a Lecce, è una sfida alla pazienza in tempi normali. Ma sentir parlare di proposte e sperimentazioni - come è avvenuto nel corso della seduta congiunta delle commissioni Annona e Traffico - nell’ultimo anno di consiliatura (sono dieci da quando il sindaco è Paolo Perrone, 18 da quando il centrodestra è al governo della città più o meno con la stessa compagine) suona come una presa in giro. Dove sono stati in tutti questi anni i consiglieri di maggioranza resta da capirlo: si può anche avere la migliore idea del mondo ma se poi la giunta va per conto suo, bisognerebbe trarne le conseguenze. Non la prima, non la seconda, non la terza, ma alla ennesima volta forse conviene farsi sentire.

E’ chiaro oramai da anni, infatti, che si è rinunciato a qualsiasi proposito di organizzare materialmente e culturalmente un’idea di mobilità diversa: attribuendo all’apertura del parcheggio dell’ex Enel (viale De Pietro) il ruolo di condizione risolutiva per sviluppare “finalmente” quel piano traffico rimasto in qualche cassetto e comunque già vecchio per essere utile,, ci si è creato un alibi per non assumersi la responsabilità di riorganizzare intelligentemente il sistema, ipotesi che avrebbe scatenato contrasti profondi tra portatori di interessi diversi.

Sta di fatto che l’area di sosta multipiano non è ancora entrata in funzione – e chissà quando lo sarà, trattandosi peraltro di iniziativa privata – e Lecce annaspa quotidianamente nelle contraddizioni di una mobilità senza regole. Un esempio lo abbiamo tutte le domeniche, nel pomeriggio, quando lunghe code si formano su tutti gli assi di penetrazione verso il centro: è una cosa molto bella che dalla provincia, o dalle province vicine, si venga a Lecce per la passeggiata, ma è una cosa incredibile non organizzarsi per accogliere un flusso così massiccio di veicoli. 

In fondo rispetto ai ruggenti anni '80 cosa abbiamo di diverso? Solo le corsie preferenziali e le aree di interscambio che però molto poco contribuiscono al miglioramento della situazione perché non sono integrate in una concezione organica. 

Anche per la prossima parentesi natalizia le limitazioni al traffico saranno circoscritte ai giorni festivi e prefestivi e riguarderanno solo poche strade: in particolare viale De Pietro in entrata e la corsia interna di via Cavallotti per far spazio alle pagode degli ambulanti che, insieme ai commercianti, dettano in qualche modo le regole: i primi ambiscono al centro cittadino per massimizzare le vendite nei giorni clou dell’anno, i secondi sono ancora in buona parte propensi a scoraggiare qualsiasi ipotesi di chiusura perché presuppongono che la possibilità di lasciare l’auto “sotto il negozio” costituisca un incentivo per il cliente.

Nel 2015 il divieto di accesso in piazza Mazzini per le festività dei santi patroni scatenò una mezza insurrezione. Da anni la linea di condotta del governo cittadino è quella di intervenire il minimo indispensabile: per favorire la corsa agli acquisti, in tempi di perduranti e diffuse difficoltà, tutte le strade devono essere percorribili, nessun negoziante si deve lamentare. I parcheggi saranno presi d'assalto, Sgm gongolerà - tranne che nei festivi - e con essa il Comune che ne è l'azionista di maggioranza.

La polizia locale interverrà solo quando il centro sarà un unico, immobile, tappeto di auto, posizionando transenne qua e là e deviando il traffico. Forse – ha detto oggi l’assessore Luca Pasqualini - l’area che a Settelacquare ospitava fino a pochi mesi addietro i bus extraurbani potrebbe essere destinata alla sosta e servita dai bus di linea (una navetta, invece, sarà attiva dall’ex Foro Boario). Non è una zona distante dal centro moderno, ma non servirà a nulla.

Lecce sarà quindi preda del solito caos organizzato, per prevenire il quale non si fa nulla. Del resto, perché attendersi una programmazione a pochi mesi dalle elezioni? Ognuno, in giunta, sta pensando a sè stesso e così i cittadini: fra chi si avventura in bici rischiando la pelle (a dire il vero, qualche volte per incoscienza), chi si ostina a prendere l'auto per fare poche centinaia di metri e chi ha solo a disposizione il mezzo pubblico, con tutti i ritardi che comporta causa indisciplinato utilizzo delle strade, la città continua a essere un dannato budello. Ci organizzeremo per la sopravvivenza, anche quest'anno.

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