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Smaltimento amianto siciliano, al momento solo un'ipotesi. Cauta la Provincia

La società che gestisce la discarica di Galatone ridimensiona i numeri circolati: sarebbero 5mila le tonnellate di terreno con piccoli frammenti di amianto, già trattato e sigillato. L'attuale volumetria del lotto monomateriale è di 80mila metri cubi

LECCE – La Provincia di Lecce è molto cauta rispetto all'ipotesi di accogliere materiale contenente amianto proveniente da altri territori. Lo ha detto questa mattina il presidente, Antonio Gabellone, che ha già chiesto la verifica, di concerto con Regione e capitaneria, del rispetto di tutti i parametri di legge che possano giustificare il conferimento nella discarica in contrada Vignali-Castellino (Galatone) del carico di una nave il cui approdo sarebbe previsto in un futuro prossimo nel porto di Gallipoli. Ipotesi che, invece, secondo la società che gestisce l'impianto, la Reis srl, sarebbe consentito dalla normativa vigente.

Quando ieri si è sparsa la notizia, sebbene senza dettagli sulla quantità di amianto e sulla provenienza della nave, si è diffuso un certo allarme e diverse sono state le levate di scudi, da parte di esponenti politici, al grido “Il Salento non è una discarica”. La ditta è poi intervenuta per dire la propria per frenare la “distorsione della realtà”: si tratta di 5mila tonnellate di terreno raccolto in una bonifica e contenente solo piccoli frammenti di eternit. Il tutto preventivamente trattato e debitamente incapsulato.

La società ha anche chiarito che se da una parte è vero che la discarica è prevalentemente a servizio del territorio salentino e pugliese, e in questo senso avrebbe permesso di abbattere del 40 per cento i costi di smaltimento, è altrettanto vero, dall’altra è altrettanto vero che le norme vigenti non vietano, trattandosi di rifiuti speciali, di accettare materiale proveniente da altre regioni. Su questo aspetto, però, la Provincia ci vuol vedere chiaro.

Comunque ad oggi non ci sarebbe nulla di definitivo, ma solo una richiesta avanzata dalla ditta che sta operando la bonifica in Sicilia e il conseguente deposito di un’istanza della Rei, presso la competente agenzia marittima, per chiedere alle istituzioni preposte i parere e le autorizzazioni necessarie ad un eventuale trasporto e successivo approdo.

Nella discarica di Galatone, il cui esercizio è stato autorizzato nel 2001 con decreto del commissario delegato per l’emergenza ambientale nella Regione Puglia e poi prorogato dalla Provincia di Lecce nel 2006, è stato realizzato un lotto monomateriale, entrato un funzione alla fine del 2010, per rifiuti non pericolosi, della volumetria di 13mila e 500 metri cubi, destinato allo smaltimento di materiali edili contenenti amianto “opportunamente pretrattati e condizionati a norma di legge”.

Quella volumetria, dopo le necessarie autorizzazioni, è stata poi portata con successivi interventi a 80mila metri cubi. Una capacità, scrive il legale rappresentante della Rei, più che adeguata a soddisfare le esigenze del territorio salentino. Ed è stata proprio la previsione del crescente fabbisogno di smaltimento di materiali contenenti amianto a spingere la società a chiedere l’aumento della volumetria.

Nella premessa al progetto di ampliamento depositato presso la Provincia si fa presente, infatti, “che gli interventi di bonifica dell’amianto sono in crescente aumento e si profilano persino piani di bonifica di interi territori comunali interessati da diffuse attività di smaltimento abusivo di manifatti in cemento-amianto, spesso abbandonati senza alcuna precauzione nella campagne, sul bordo delle strade e sul fondo di vecchie cave”. 

Intanto Teresa Bellanova, deputata del Partito democratico, alla luce dell'allarme ma anche delle precisazioni della società, ha chiesto al ministro dell'Ambiente, il collega di partito Andrea Orlando, di vigilare sulla vicenda al fine di restituire serenità ai cittadini. Mentre per il sindaco di Nardò, Marcello Risi, "la discarica Rei, in agro di Galatone, autorizzata dalla Provincia con provvedimento del gennaio 2011, non può accogliere un carico di amianto come quello di cui parlano gli organi di stampa. Lo impedisce la stessa autorizzazione, secondo la quale possono essere smaltiti soltanto materiali da costruzione con amianto, provenienti prevalentemente dal nostro territorio o, in via subordinata, da altre province della Puglia. L'amministrazione provinciale ha il dovere di far rispettare alla lettera l'autorizzazione che ha rilasciato, senza esitazioni".

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