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Per la Asl di Lecce previste solo 29 nuove unità. Scontro nel Pd: Blasi attacca Capone

Il segretario regionale uscente del Pd critica con severità l'assenza di Loredana Capone dalla giunta regionale odierna che ha superato il blocco delle assunzioni del piano di rientro. Il capogruppo Udc, Negro: "Nella maggioranza il Salento è debole"

LECCE –  Solo 29 nuovi lavoratori nella Asl di Lecce su 703 unità di prossima assunzione: un esempio concreto di discriminazione secondo il capogruppo dell’Udc, Salvatore Negro, nei confronti di un territorio che rappresenta un quinto della popolazione complessiva della Puglia. Un nuovo caso, questa la denuncia, di “baricentrismo”. Aggravato dal carico che Sergio Blasi, consigliere regionale del Pd e segretario regionale uscente, riserva alla collega di partito Loredana Capone, assessore alle Attività produttive e unica salentina presente nell'esecutivo guidato da Vendola.

L'ex sindaco di Melpignano parla di provvedimento iniquo e penalizzante: "All’assessore Capone, la cui assenza dalla giunta di oggi pesa come una grave responsabilità, dico che il Salento va rappresentato fattivamente e non solo nominalmente nel governo regionale. A Vendola dico che non abbiamo l’anello al naso. Ci aspettiamo spiegazioni inappellabili per questa decisione e nell’immediato futuro un recupero sostanziale di questa discriminazione”.

La Regione Puglia aveva manifestato più volte l’intenzione di procedere nel triennio 2013-2015 ad un percorso di assunzioni per complessive 2440 unità al fine di erogare i livelli essenziali di assistenza considerati essenziali e limitati dal blocco delle assunzioni imposto dal piano di rientro, oltre che dai numerosi pensionamenti. Ma la soluzione adottata oggi, per Negro, è sintomo dello scarso peso dei salentini che fanno parte della maggioranza.

Dei 29 destinati alla Asl leccese, 21 saranno infermieri, 7 dirigenti medici anestesisti e un dirigente veterinario: “È evidente - ha dichiarato Negro - la scarsa incisività che hanno i rappresentanti della  provincia di Lecce nella maggioranza di governo, soprattutto dopo l’ultimo rimpasto voluto dal presidente Vendola che ha ridotto gli assessori regionali salentini e tolta la carica di vicepresidente al Salento e al partito di maggioranza relativa, concentrando tutto nella terra di Bari. Non possiamo più tollerare questo trattamento, perciò chiediamo a tutti i colleghi della provincia di Lecce di fare quadrato e tutelare al meglio gli interessi del nostro territorio”.

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