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Sabato, 20 Aprile 2024
Politica

Nel Salento, il ricordo commosso per la tragedia delle “foibe”

Iniziative in tutta la provincia per non dimenticare la drammatica pagina di storia italiana, registratasi in Istria, Dalmazia e Friuli Venezia Giulia, a cavallo tra il 1943 e il 1945. La politica locale commemora la vicenda

LECCE – Rinnovare la memoria, per non ripetere la storia. Come in occasione del ricordo delle vittime del nazi-fascismo, l’Italia e il Salento si uniscono nel pensiero della tragedia di quanti, italiani e non, sono state vittime delle foibe, dell’esodo forzato dalle proprie terre e dei massacri registratasi, in Istria, Dalmazia e Friuli Venezia Giulia tra il 1943 e il 1945. Nella giornata, sono previste per legge iniziative che perpetrino il seme della memoria di quei tragici eventi, che segnano una delle pagine più dolorose della storia italiana, perché vengano raccontati e fatti conoscere alla giovani generazioni.

E anche la politica salentina si ferma a commemorare questo appuntamento. Il consigliere regionale del Pdl, Saverio Congedo, chiede “verità per i martiri delle foibe”: “La giornata del ricordo dedicata ai martiri delle foibe ed agli esuli istriani, giuliani e dalmati – spiega - è forse il modo più giusto per concludere le celebrazioni del Centocinquantenario dell’Unità d’Italia. La persecuzione di un Popolo reo di essere italiano ci ricorda infatti quanto dolore e quanto eroismo sia costata l’italianità a chi la rivendicava con sacrosanto orgoglio, e ci richiama tutti alle memorie di una Patria ferita e mutilata,  che abbiamo il dovere di amare e servire anche e soprattutto per chi per essa ha perso tutto”.

“Questo debito d’onore – prosegue - non soltanto non ci esime, ma anzi ci obbliga alla verità, mentre ancora sopravvivono vergognose reticenze che nascondono le responsabilità nel genocidio degli Italiani del comunismo internazionale e anche della sua sezione nostrana, all’epoca serva degli aguzzini dei nostri compatrioti. Altrimenti anche la giornata del ricordo sarà un’occasione perduta, un ulteriore esempio dell’ignobile oblio che per troppi decenni ha occultato e mistificato l’orrore delle foibe”.

Il deputato salentino, Ugo Lisi, sottolinea come l’iniziativa nasca con lo scopo di fare  luce su una storia per anni sottaciuta: “Mi riferisco al giorno del Ricordo, una ricorrenza che commemora una tragedia di cui sono state vittime le popolazioni italiane del confine orientale al termine della Seconda Guerra Mondiale e, sulla quale, per anni è calato un velo di omertoso silenzio. Purtroppo su questo argomento, anche i libri di testo adottati nella scuole, spesso, si sono distinti per un vuoto sull’accaduto e questo ha fatto sì che gli studenti, per molto tempo, ignorassero l’esistenza di questo martirio”.

“Le foibe – precisa Lisi - sono il luogo in cui,  tantissimi italiani, per la sola colpa di essere italiani, furono lanciati vivi o morti dalle truppe dei partigiani comunisti jugoslavi. Le vittime delle foibe sono state anche e soprattutto vittime del silenzio, dunque, della volontà di non raccontare tutta la storia con le sue atroci realtà. Per metterci alle spalle tutte le crudeltà occorre non perdere le tracce di quello che è accaduto, perché soltanto partendo da una base di condivisione e di valutazione comune di ciò che è stato si può pensare di guardare avanti con occhi sereni”.

Si unisce ai sentimenti dei suoi colleghi anche il presidente della Provincia di Lecce, Antonio Gabellone: “I nostri connazionali morirono rivendicando con orgoglio l’onore di essere italiani, nonostante il Paese avesse toccato il punto più basso del coinvolgimento negli eventi del conflitto mondiale, l’onta della guerra civile interna e del caos completo politico e istituzionale. A noi spetta non dimenticare mai questi morti, non trattarli come vittime di un genocidio di Serie B. Il loro ricordo vive oggi, tra chi non dimentica, e nella memoria di chi sente il dovere di amare il nostro Paese. Noi non dimentichiamo”.

L’assessore al patrimonio della provincia di Lecce, Pasquale Gaetani, evidenzia come grazie alla Legge 92 del 2004, fortemente voluta dalla maggioranza di centrodestra, gli italiani si siano potuti confrontare con un pezzo della storia nazionale “per troppo tempo volutamente e colpevolmente omesso”: “Come ogni anno – precisa -, nel corso di questa ricorrenza, è necessario mettere in evidenza il fatto che tali date devono rimanere impresse nella coscienza di ciascuno di noi e, soprattutto, sono  i giovani  ad avere il diritto di sapere per non dimenticare. È doveroso questi vengano portati a conoscenza di questa pagina di storia per anni rimasta sconosciuta.

“Fortunatamente – aggiunge -, dal giorno dell’istituzione di questa commemorazione, quel martirio che subirono tante persone non è più qualcosa di ignoto, me è stato reso sempre attuale e vivo nei nostri cuori”.

Anche nei comuni della provincia, si diffondono le iniziative per questa giornata: il sindaco di Nociglia, Massimo MartellaMassimo Martella-2, scrive alle istituzioni cittadine al fine di ricordare l’appuntamento odierno: “L’occupazione jugoslava, che a Trieste durò quarantacinque giorni – rammenta -, fu causa non solo del fenomeno delle foibe, ma anche delle deportazioni nei campi di concentramento jugoslavi di popolazioni inermi; in Istria, a Fiume e in Dalmazia, la repressione jugoslava costrinse oltre 300 mila persone ad abbandonare le loro case per fuggire dai massacri e poter mantenere la propria identità italiana”.

“Almeno diecimila persone – afferma -, negli anni drammatici a cavallo del 1945, sono state torturate e uccise a Trieste e nell'Istria controllata dai partigiani comunisti jugoslavi di Tito. E, in gran parte, vennero gettate (molte ancora vive) dentro le voragini naturali disseminate sull'altipiano del Carso, le foibe”. Il sindaco conclude:  “La memoria si riempie di contenuti solo attraverso la conoscenza della verità storica. È questo lo sforzo verso cui hanno il dovere di tender tutte le istituzioni … per non dimenticare mai”.

Tra le iniziative simboliche, bandiere del municipio a mezz’asta e accensione di un cero presso il monumento dei caduti in memoria e suffragio delle vittime. Anche il sindaco di Otranto, Luciano Cariddi, ha diffuso una nota a tema: “Dedichiamo questa giornata al Ricordo della tragedia delle vittime delle Foibe e dell’esodo degli istriani, Fiumani e Dalmati dalle loro terre. Ricordiamo una orrenda pagina della storia fatta di tante vite spezzate e di migliaia di esuli costretti a scappare dalle proprie case e dai propri affetti.  Occorre combattere l’oblio affinché le coscienze rimangano sempre vigili e attente, e si evitino gli errori del passato”.

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