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"Nessun arretramento di Sel". Ciccio Ferrara contesta i dimissionari salentini

Il coordinatore regionale di Sinistra ecologia e libertà replica ai dodici componenti della segreteria provinciale leccese: "All'indomani delle primarie del centrosinistra si è aperto in Puglia un confronto su come valorizzare il 32 per cento raggiunto da Dario Stefàno"

BARI – “Trovo scorretto e fuorviante il comunicato con cui il coordinamento provinciale di Sel Lecce annuncia ai media le sue dimissioni”. A scriverlo, in una sua nota di riposta, è Ciccio Ferrara, dal dicembre scorso coordinatore regionale di Sinistra ecologia e libertà. Risale a ieri l’annuncio, a mezzo comunicato stampa, delle dimissioni in blocco della segreteria provinciale del movimento, a causa di una “profonda divergenza con l’attuale linea politica regionale”.

Ovvero, “commissariamento avvenuto nella federazione regionale con la nomina dell’onorevole Ciccio Ferrara e con la scelta di non presentare una lista di Sel alle prossime elezioni regionali e dopo dieci anni di governo Vendola”.

Ferrara non accetta né le modalità, “a seguito di un’assemblea provinciale di Sel Lecce, attraversata da interventi appassionati e curiosi, da sollecitazioni attente, da domande legittime sulle sfide future, a incominciare dalle elezioni regionali”, così come le motivazioni, che contesta apertamente. “All’indomani delle primarie del centrosinistra si è aperto in Puglia un confronto su come valorizzare il 32 per cento raggiunto da Dario Stefàno – sottolinea -, un risultato che valorizza e rilancia dieci anni di buon governo e buona politica”.

“Quel confronto – aggiunge Ferrara - è ancora aperto ed è per giunta inserito in un contesto nazionale di allargamento del nostro soggetto politico, valido anche in Puglia. Nessun arretramento, quindi, di Sel e della sua comunità”, intende precisare. “Al contrario, abbiamo in campo, oggi più che mai, la prospettiva di un soggetto della sinistra più largo e determinante”.

Ferrara aggiunge di aver apprezzato la sincerità con cui è emersa in prima istanza, da parte del coordinamento “l’indisponibilità a dirigere questa fase nuova che Sel si appresta ad attraversare anche a livello nazionale”, e l’aveva in origine interpretato “come un segnale di apertura e di disponibilità al dialogo e al confronto per il bene e l’unità del partito anche in vista di una competizione difficile come le elezioni regionali”.

Ma quanto avvenuto nelle ultime ore, a suo dire rappresenta “un arretramento rispetto alla discussione avviata sabato nella provincia di Lecce” e le dichiarazioni dei componenti dimissionari “risultano deleterie per la nostra comunità e per il progetto politico con cui Sel vuole continuare ad essere protagonista in una Puglia che può ancora essere fucina di innovazione e rinnovamento”. 

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