Niente stipendio a marzo: Pasqua al verde per i dipendenti della Asl
Un problema tecnico ha impedito l'erogazione delle mensilità entro la data del 25. Pagamenti rimandati di una settimana. Fp Cgil stigmatizza i disagi per i lavoratori
LECCE- I dipendenti della Asl di Lecce sono rimasti a bocca asciutta: niente stipendio per il mese di marzo. La segnalazione relativa ai mancati pagamenti è giunta presso il sindacato Fp Cgil che ha voluto subito accertare la natura e l’origine del disagio, rendendo noto che, a causa di problemi tecnici interbancari, gli stipendi verranno corrisposti nella prossima settimana, al termine delle festività pasquali. Gli accrediti, tuttavia, dovevano pervenire entro il 25 marzo: per questo motivo l’organizzazione sindacale ha voluto denunciare con durezza l’accaduto, evidenziando “ i gravi disagi in cui sono stati messi i lavoratori e le loro famiglie”.
“I dipendenti della Asl, dopo un’intera giornata passata a peregrinare presso gli sportelli bancari, senza riuscire a riscuotere lo stipendio, saranno costretti a trascorrere le feste pasquali insieme alle proprie famiglie con questa amara sorpresa – scrive in una nota il segretario Silvio Cataldi - . Il nostro sindacato manifesta la propria solidarietà nei confronti di tutti, specie alle famiglie mono reddito che certamente non trascorreranno un pasqua serena, tra mille difficoltà economiche e scadenze da pagare”.
La Asl ha garantito che la data di accreditamento resta, comunque, il 25 marzo ed ha escluso responsabilità dirette. Fp ha replicato prontamente: “Probabilmente con un po’ di più attenzione e di maggiore tempestività si sarebbe potuto evitare tutto ciò”. E ancora: “La Funzione pubblica di Lecce chiede ai governanti come si possa pretende di chiedere continui ed enormi sacrifici ai lavoratori, come il blocco del turnover o del rinnovo del contratto nazionale del lavoro, mentre essi devono assistere impotenti, da una parte ai continui e frequenti tagli nella sanità e dall’altra a continue notizie di stampa relative a sperperi e scandali che si consumano nella pubblica amministrazione”.
“Spiace constatare come, ancora una volta, i disservizi e problemi di natura tecnica interbancaria di una macchina della pubblica amministrazione statale che annaspa ricadano, negativamente, sull’anello più debole, cioè sui lavoratori dipendenti e famiglie”, conclude Cataldi.