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"Nucleare lontano perchè investito bene nell'energia"

La vice presidente della regione Loredana Capone si dice soddisfatta per le affermazioni di ieri del ministroScajola, il quale ha detto che il nucleare è incopatibile con il territorio Puglia

LECCE - Diciamo che la coscienza ambientalista in Puglia cresce. Nonostante tutto: petrolchimici, altiforni, centrali al carbone, discariche a cielo aperto e nel sottosuolo. Ora che la Puglia è sulla bocca di tutti, dal Gargano al Salento, per l'altro aspetto, per un territorio meraviglioso e accogliente, turismo tutto l'anno (magari), ci si rende conto che il nucleare qui, da queste parti, non c'azzecca proprio. E tranquilli che, comunque, non sarebbe stato facile per nessuno portare in Puglia reattori nucleari.

Se ne sono accorto anche il governo, che con il ministro per lo Sviluppo economico Claudio Scajola ieri ha fatto sapere che "in Puglia l'impianto nucleare sarebbe incompatibile con questa scelta", riconoscendo la buona politica energetica che la Puglia ha condotto in questi anni. Bene.

"Queste parole ci danno atto di quanto sia stato importante investire in questi anni sull'energia pulita, escludendo in tal modo anche la più lontana possibilità che il governo possa pensare di insediare nella nostra regione una centrale nucleare. Lo afferma sostiene la vicepresidente della Regione Loredana Capone, che aggiunge: "La scelta di politica industriale ed energetica relativa al nucleare infatti si scontrerebbe con la vocazione del nostro territorio e con le scelte che la Regione ma anche le imprese che operano nel settore energetico hanno già fatto in Puglia."

E riguardo alle risorse che il governo nazionale ha promesso di destinare al Mezzogiorno, Capone dice: "Apprezziamo che il ministro Scajola abbia dato rilevanza alla spesa pubblica in un momento di crisi economica come quello che stiamo attraversando. E' per questo che sollecitiamo l'approvazione del Par della Regione Puglia del valore di 3 miliardi 270 milioni di euro, indispensabile collegamento con i fondi che la Regione Puglia sta stanziando e spendendo per dare ossigeno all'economia e alle imprese pugliesi. In questo momento infatti -conclude Loredana Capone - occorre aggiungere alle necessarie risorse per gli ammortizzatori sociali e per realizzare investimenti, anche accordi di programma, contratti di filiera e incentivi per infrastrutture che consentano davvero il rilancio dell'economia. L'urgente e inprocrastinabile approvazione del Par della Puglia, dopo quello della Sicilia, rappresenterebbe davvero il primo gesto di attenzione al Mezzogiorno che noi reclamiamo e che deve necessariamente aggiungersi alla manovra anticrisi posta in essere dalla Regione Puglia."

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