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Sabato, 20 Aprile 2024
Politica

Nuova questura a Lecce, Teresa Bellanova chiede chiarezza al ministero

Interrogazione agli Interni della deputata leccese del Pd in merito ai fondi mancanti per la realizzazione della struttura nel capoluogo salentino: "Sfumato un investimento che avrebbe regalato ossigeno all'economia locale"

LECCE - “Con il ‘naufragio’ del progetto per la costruzione di una nuova sede per la questura di Lecce, il territorio ha perso una straordinaria occasione”. È questo il parere di Teresa Bellanova, deputata del Pd, che punta l’attenzione sull’investimento “sfumato”, che avrebbe regalato “una bella boccata d'ossigeno ad un pezzo di economia locale e all'occupazione, in questa congiuntura drammatica” e che, sulla materia, ha presentato una specifica interrogazione al Ministero degli Interni.

“I dipendenti della polizia di Stato – spiega -, inoltre, hanno perso la possibilità di lavorare in ambienti adeguati e, finalmente, salubri. Alla luce di queste amare considerazioni penso che i cittadini leccesi abbiano tutto il diritto di pretendere che su tutte le ombre che hanno caratterizzato questa vicenda venga fatta piena luce. È per questo che dopo essere già intervenuta nei mesi scorsi, ho ritenuto necessario ritornare sull’argomento presentando una nuova interrogazione”.

“Avrei di gran lunga preferito, e credo sarebbe stato nettamente più utile – asserisce -, che il Ministero interessato avesse fornito una risposta alla prima interrogazione, fatta il 14 luglio 2011 quando ci sarebbe ancora stata la possibilità di rivedere il procedimento e salvaguardare l'investimento. Ma purtroppo così non è stato e oggi quell’occasione è sfumata definitivamente, e Lecce ed il Salento hanno il sacrosanto diritto di pretendere che su questa vicenda venga fatta chiarezza”.

Nell’interrogazione, la Bellanova ripercorre tutta la vicenda dai primi annunci pubblici alla tempistica di realizzazione prevista, passando per la nascita di una commissione ad hoc interessata della valutazione delle offerte. “Risulta poco chiara la motivazione per la quale se la questura di Lecce – si legge - il 7 ottobre aveva già rappresentato le proprie esigenze, queste non siano state comunicate, rese note e funzionali per il bando di gara; altrettanto poco chiaro risulta quali uffici, se ministeriali o quelli della prefettura di Lecce, fossero a conoscenza di questa esigenza rappresentata dalla questura di Lecce”.

“In tale vicenda – scrive la deputata Pd - è intervenuta l'Avvocatura dello Stato che nelle sette cartelle dell'atto di costituzione in giudizio a sostegno del provvedimento del prefetto di Lecce sostiene che ‘un progetto può dirsi realizzabile solo se conforme alle norme urbanistiche’; inoltre, per l'Avvocatura dello Stato il procedimento amministrativo avrebbe dovuto fermarsi a luglio, poiché nessuno dei progetti presentati avrebbe dovuto essere considerato ammissibile perché tutti subordinati a deroghe e varianti da parte del comune di Lecce: se il Ministro sia a conoscenza di quanto sopra esposto e se non ritenga, visti i punti d'ombra che emergono in questa vicenda, di dover approfondire e chiarire l'iter burocratico-amministrativo che ha accompagnato l'intero procedimento”, al fine di “fugare ogni dubbio e restituire alle procedure dell'amministrazione pubblica i canoni adeguati della trasparenza, oggettività ed imparzialità”.

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