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Nuova tassa sui rifiuti e servizi, ennesimo prelievo dalle tasche degli studenti

La rete pugliese Link critica la Trise che arriva a sostituire l'Imu, poiché graverà anche sugli inquilini, aumentano spesa degli universitari fuori sede di 279 euro annui. "Così si lede il diritto allo studio e si incentiva il mercato nero degli affitti"

LECCE - Con il disegno di legge di stabilità 2014 è stato istituito, in sostituzione dell’Imu, un nuovo tributo sui servizi comunali denominato Trise (tassa rifiuti e servizi), articolato in due componenti: il primo, denominato Tari che assicura la copertura dei costi relativi al servizio di gestione dei rifiuti urbani e dei rifiuti ed il secondo, denominato Tasi, che è finalizzato alla copertura dei costi relativi ai servizi indivisibili dei comuni. La forte novità costituita da tali tributi risiede principalmente nel fatto che la Trise e la Tasi sono legate non alla proprietà ma al possesso dell’immobile e pertanto graveranno sia sui proprietari che sugli inquilini, costituendo quindi una ulteriore spesa per studenti universitari fuori sede, calcolabile in 279 euro annui.

La rete studentesca pugliese Link ha espresso una posizione fortemente critica: “Crediamo che tale provvedimento costituisca una grave violazione del diritto allo studio e del diritto all'abitare, che finisce con il gravare maggiormente sui ragazzi e le ragazze di una generazione sotto assedio, stretta in una morsa asfissiante fatta di precarietà lavorativa ed esistenziale”.

“Solo a Lecce sono circa 8 mila gli studenti fuori sede che saranno colpiti, costringendoli a cedere più facilmente al ricatto del nero per evitare ulteriori costi, fenomeno già presente in Italia per circa la metà delle abitazioni in locazione”, ha denunciato Silvia Carrozzo, coordinatrice di Link Lecce. 

Secondo Nunzio Nardulli, di Link Bari, “sebbene Bari si sta avviando alla conclusione di un percorso che la porterà a diventare una Città metropolitana, dobbiamo rilevare la mancanza, in questo processo, della consapevolezza di essere un polo universitario che raccoglie studenti da tutto il Mezzogiorno”. “La mancanza di esenzioni per gli studenti fuorisede da imposte, come la precedente Tares e la futura Trise – ha aggiunto - , rappresenterebbe una forte miopia politica per l’amministrazione della nostra città. Tale scelta consisterebbe, nei fatti, in una ulteriore restrizione del diritto allo studio nella nostra città ed a un grave passo indietro nella lotta al mercato degli affitti in nero.”

Un provvedimento del genere danneggia inoltre le piccole sedi universitarie come Taranto e Foggia, dove sebbene gli studenti fuori sede costituiscano una piccola parte della popolazione universitaria - con l’imposizione della Trise - vedrebbero moltiplicare i costi per vivere nella città che li ospita. Questo rappresenterebbe un ulteriore incentivo a preferire la pendolarità, impedendo quindi l’emancipazione dello studente dalla famiglia.

A fronte di tali considerazioni, oltre ad avere già presentato nel Cnsu (Consiglio nazionale degli studenti universitari) una forte contrarietà all’istituzione della nuova tassa, attraverso i rappresentanti di Link Coordinamento universitario, con la quale abbiamo fatto specifica richiesta al Governo di esentare gli studenti universitari fuori sede dal pagamento della TRISE, chiediamo agli amministratori locali pugliesi che la Tari venga pagata, in forma ridotta, dai proprietari degli immobili che stipulino un regolare contratto d’affitto, mentre, per la componente Tasi, chiediamo di esonerare gli studenti universitari con contratto regolare dalla quota compresa tra il 10% e il 30% che grava sull’inquilino.

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