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"Nuova vita per il Molo di Adriano e per il camping"

Il consigliere del Wojtek Pankiewicz elogia Adriana Poli Bortone per le ultime iniziative riguardanti la fascia costiera, ma ricorda quanto ancora bisogna fare per la principale marina di Lecce

Qualcosa si sta facendo. Molto più si può fare. Le marine di Lecce meritano considerazione e più rispetto di quanto ne abbiano ricevuta finora. Dagli amministratori, certo, ma anche da molti fra gli stessi residenti. Perché se negli anni si sono accavallati scempi su scempi, e in molte zone è imperversato l'abusivismo, la condanna è bilaterale: verso chi non ha controllato e nei confronti di chi, in questa situazione, ha speculato. E poi c'è la fatiscenza di mole strutture, che si unisce all'abbandono invernale, alla sporcizia e all'erosione costiera. Adriana Poli Bortone, in qualità di assessore alle Marine, ha fatto un passo importante: ha richiesto all'Ersap di ottenere in comodato d'uso diversi immobili per trasformarli in contenitori culturali. Si parla della Torre di Casalabate e dell'ex caserma della Marina militare di Borgo Piave. Porto Cesareo, per anni la bandiera nera dell'abusivismo sfrenato, insegna oggi che si può cercare una svolta. Sta acquisendo le torri che sorgono sul suo litorale, dandole un volto nuovo. Nasce anche così il parco marino protetto.

Le marine di Lecce sono custodi di un patrimonio naturalistico spesso sottovalutato. Meglio: poco conosciuto. Dalle lunghe spiagge che non hanno nulla da invidiare ad altre località italiane, ai tratti di mare pulito, fino alla splendida macchia mediterranea che Lecce condivide con il demanio di Vernole. San Cataldo è un po' l'epicentro di questo ampio tratto. Fra gli strenui difensori delle marine leccesi, il consigliere del Centro moderato Wojtek Pankiewicz. Il quale elogia Adriana Poli Bortone, per il suo operato "così come si è fatto per il centro storico", ma ricorda di aver fatto un nodo al fazzoletto. Si tratta di "un impegno che volle assumere quando il Consiglio comunale, lo scorso 18 ottobre, approvò all'unanimità un mio ordine del giorno. Mi riferisco all'inserimento del restauro del Molo di Adriano - dice il consigliere - in una richiesta di finanziamenti destinati al turismo culturale da presentare alla Regione Puglia sia in ambito del progetto di Area Vasta , sia in occasione dei bandi Por".

"Il recupero del Molo di Adriano, imperatore romano del Secondo secolo, grande appassionato di scultura, pittura e architettura, contribuirebbe certamente in modo notevole alla valorizzazione culturale e turistica della marina di San Cataldo, dandole, considerato che Adriano realizzò a Lecce l'anfiteatro e al suo nome è dedicata la via che conduce verso il mare, un ulteriore spiccato segno che la faccia riconoscere come spiaggia dei leccesi". Tutto questo, in una lettera che Pankiewicz invia alla neoeletta senatrice della Repubblica, non risparmiando qualche battuta senza malizia: "Se l'iniziativa andasse in porto, si potrebbe chiamare molo di Adriana". Scherzi a parte, Pankiewicz annuncia di voler "iniziare una battaglia della quale, sono certo, insieme al sindaco e all'intero governo cittadino, vorrà rendersi interprete", dice alla senatrice, andando: "Occorre riaprire il camping di S Cataldo, che sorgeva accanto all'Ostello della Gioventù. A San Cataldo - dice il consigliere - occorrono strutture ricettive ecosostenibili, specie in vista della realizzazione del porto turistico, in ampliamento dell'esistente darsena. Entrambi gli obiettivi sono ambiziosi, ma realizzabili e contribuirebbero in modo notevole a fare di Lecce, città d'arte e città di mare, un polo turistico integrato".

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