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Venerdì, 29 Marzo 2024
Politica Nardò

Nuove nomine nello staff di Mellone. Pd attacca: “Figure note e sperpero di denaro”

Mentre il sindaco rammenta l’archiviazione dell’inchiesta sul caso Borgia, il capogruppo dei Dem, Siciliano, contesta le procedure dell’avviso pubblico per i nuovi incarichi. “Bando cucito su misura”. Per il Comune iter e prerogative regolari

NARDO’ - Legislatura nuova e polemica vecchia che riemerge a Palazzo Personé in merito alla composizione dello staff del sindaco Pippi Mellone che presto avrà in dote due nuove figure, quella del capo di gabinetto e di un istruttore amministrativo-contabile che porta la dotazione organica a cinque persone di fiducia a stretto contatto con il primo cittadino.

Procedura lineare e nelle prerogative del sindaco, spiegano da palazzo di città in quanto la comparazione dei curricula per la definizione delle nuove assunzioni, a tempo determinato (una full time e una par time) risponde alla procedura delineata dall’avviso pubblico del 27 dicembre scorso. Una scelta, quella di ampliare l’organico dello staff (che conta già un portavoce, un addetto stampa e l’assegnazione di un vigile urbano) che ha invece fatto storcere il naso all’opposizione di Palazzo Personè, soprattutto al capogruppo del Pd, Lorenzo Siciliano.

Lo stesso consigliere della minoranza ha elencato quelle che, a suo dire sarebbero le anomalie di un avviso di assunzione quasi “fatto su misura” per i futuri prescelti. Oltre al criterio di selezione che come prevede comunque la norma, è stato quello della comparazione dei curricula, ma con scelta dinale  “intuitu personae", ovvero a discrezione personale del sindaco.

“Mellone s’ingrossa lo staff” sbotta Siciliano, “al suo servizio cinque persone tra le quali spiccano la figlia di un ex assessore e un candidato non eletto alla recenti comunali. Costeranno centinaia di migliaia di euro in cinque anni”.

“Il 27 dicembre è stato pubblicato sull’albo pretorio del Comune di Nardò un avviso pubblico per l’assunzione a tempo determinato di un dipendente comunale categoria C, part-time, ed un dipendente categoria D, full-time” ricostruisce Siciliano, “le due figure andranno ad ingrossare il già costoso e corposo staff del sindaco in carica, composto da un addetto stampa, un portavoce ed un vigile urbano. Sembra ieri quando Mellone sbraitava contro gli sprechi della politica, contro i privilegi e contro la casta".

"E questo atto non è che l’ulteriore testimonianza dell’incoerenza politica ed amministrativa di Mellone e i suoi. Uno staff del sindaco che costa ai neretini centinaia e centinaia di migliaia di euro in cinque anni. I benefici? Sicuramente l’immagine e la notorietà del sindaco in carica, per la quale lavorano alacremente i fidi collaboratori opportunamente selezionati. Per l’interesse generale della comunità, invece, non ci è dato sapere quale sia il profitto”.

Un nuovo fronte di polemica e di contrapposizione dunque tra l’amministrazione Mellone e l’opposizione che già ai tempi della prima legislatura avevano avuto già modo di pungolarsi sulle figure e i compensi per i componenti dello staff. Il tutto proprio a pochi giorni dall’ultimo "ricordo" di Mellone nei confronti della minoranza a seguito della notizia del gennaio 2020 dell’archiviazione dell’inchiesta per abuso d’ufficio nei suoi confronti e della giunta nell’ambito della revoca della concessione del servizio dell’illuminazione votiva del cimitero alla ditta Borgia.

Ed ora il consigliere Pd, Siciliano in particolare, torna all’attacco contestando il metodo e l’opportunità politica di ampliare l’organico dello staff del sindaco.

“Fa riflettere come questo avviso pubblico prevedeva che il capo di gabinetto da assumere sarebbe dovuto essere in possesso di una laurea in scienze ambientali. Una stranezza” incalza il capogruppo Dem, “ma perché proprio in scienze ambientali? E cosa ci azzeccano gli studi ambientali con le nozioni amministrative di cui, invece, dovrebbe essere a conoscenza un capo di gabinetto di  un sindaco? In realtà, nulla. Infatti questo avviso pubblico è stata una mera foglia di fico dietro cui nascondere la reale volontà di Mellone” attacca Siciliano, “cioè quella di assumere suoi amici in Comune. Ed infatti i due beneficiari sono la figlia dell’ex assessore Mino Natalizio ed il candidato non eletto Marcello Greco”. 

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