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Trasfusioni di sangue, dal 2015 più controlli su donatori e sacche

Anche la Asl leccese si adeguerà alle nuove normative che, a partire dal primo gennaio, richiederanno maggiori garanzie sulle sacche di sangue raccolte durante le donazioni. Al via anche l'acquisto di una nuova autoemoteca per i prelievi

LECCE  - Novità nel mondo dei donatori di sangue. Più selezione e sicurezza in arrivo.  Per discutere di malattie trasmissibili, come la sifilide, l’epatite B e C , l’Hiv  e altri patogeni emergenti che si pensava fossero stati debellati, si è tenuto nella giornata di ieri un corso dipartimentale di medicina trasfusionale, organizzato dal Simt (servizio di immunologia e medicina trasfusionale) diretto da Ferdinando Valentino, con la collaborazione del primario di “Malattie infettive” del Fazzi,  Anacleto Romano.

L’incontro si è tenuto presso il Polo oncologico del “Vito Fazzi” di Lecce, in vista di una scadenza prevista per il primo gennaio prossimo. Dal nuovo anno, infatti, anche il Dipartimento di Immunologia e medicina trasfusionale della Asl leccese ha l’obbligo dell’accreditamento istituzionale. Vuol dire che le sacche e le trasfusioni devono essere “validate”. E quindi non si possono fare più raccolte di sangue davanti al sagrato della chiesa o la domenica nella piazza del paese se non ci sono: l’Autoemoteca che risponde ai requisiti autorizzativi, il personale qualificato e i donatori rigorosamente selezionati.

In questi giorni la Asl ha avviato una procedura negoziata per l’acquisto di una nuova autoemoteca, mettendo a disposizione 200mila euro, dotata di quattro poltrone-prelievi, sala attesa, sala visite, toilette e altri arredi richiesti dal ministero della Salute. L’evento di ieri ha offerto l’occasione  per rivisitare, alla luce delle più recenti acquisizioni scientifiche , sia i patogeni storici, sia quelli  emergenti, responsabili di rischio trasfusionale infettivo e per fare il punto sugli enormi risultati raggiunti dalla medicina trasfusionale moderna.

«Nel momento in cui facciamo la selezione del donatore», spiega il dottore Valentino, «dobbiamo evitare  che il sangue di questa persona entri in un circuito attraverso una sacca che viene poi frazionata in tanti emo-componenti che possono disseminare il virus. Il donatore deve essere sicuro sotto l’aspetto trasfusionale».  Il problema viene complicato oggi dalla “globalizzazione”  che permette di vedere arrivare anche nel Salento persone che sono state in vacanza ai tropici o soggetti che loro stessi sono nativi di regioni dove possono aver incubato malattie infettive che si trasmettono con il sangue.

«Oltre alle malattie classiche – precisa l’infettivologo Romano - come l’Hiv, l’epatite B e C e alcune malattie batteriche di cui si parla poco perché si pensava fossero confinate al passato e invece sono in ripresa, come la sifilide, ci sono oggi malattie nuove come la Chikungunya e la Febbre del Nilo, le quali, anche se transitorie, sono  sempre possibili. Per non parlare dell’Ebola, una malattia infettiva che nella nostra Asl fa riferimento proprio al reparto diretto dal dottore Romano, dove ci sono 4 stanze di isolamento e dove stanno per arrivare le dotazioni di protezione per il personale, messe a disposizione dal ministero”.

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