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Giovedì, 28 Marzo 2024
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“Nuovo Fazzi” in ritardo, Palese interroga il governo regionale

Il capogruppo del Pdl chiede conto al governatore Vendola e all’assessore alla sanità Attolini sulle presunte irregolarità nell’affidamento dell’appalto e sui ritardi del progetto di realizzazione della struttura attigua

LECCE - A cinque anni dal finanziamento, con 117 milioni di euro, del progetto per la realizzazione di una nuova struttura attigua al Vito Fazzi di Lecce, con dodici nuove sale operatorie e 490 posti letto, i lavori non partono e si levano ombre sulla gestione dell’appalto. Rocco Palese, capogruppo Pdl alla Regione Puglia, facendo leva sulle informazioni che si stanno diffondendo in queste ore, sottolinea come la vicenda “già oggetto di contenziosi amministrativi” si arricchisca anche “di presunti atti falsi presentati dall’azienda attualmente aggiudicataria dell’appalto e, pare, non verificati dalla Asl di Lecce”.

Per questo, Palese ha presentato una interrogazione urgente al presidente della giunta Nichi Vendola e all’assessore alla sanità Ettore Attolini, in cui chiede al governo di verificare “il lungo elenco di presunte irregolarità” e “oggetto di esposti e diffide inviati da un’altra azienda al direttore generale della Asl di Lecce e all’assessore regionale alla sanità: “La ricostruzione che la stampa fa della vicenda – scrive Palese – è inquietante da un lato per i ritardi accumulati e che ad oggi impediscono di iniziare i lavori di un’opera pubblica fondamentale per la sanità salentina finanziata nel 2007, dall’altro per le presunte irregolarità di cui si parla e che, se confermate, renderebbero la vicenda ben più grave di un caso di ‘ordinaria burocrazia’”.

“Si legge in primo luogo – prosegue - che nel 2009 la Asl di Lecce avrebbe affidato la progettazione all’Università del Salento con una procedura dichiarata illegittima del Tar a febbraio 2010; che, sempre nel 2010, la gara bandita dalla Asl per la realizzazione, viene vinta dall’azienda Cobar di Altamura; in seguito al ricorso presentato dalle due Ati arrivate seconda e terza, la Ccc e la Matarrese Spa, Tar e Consiglio di Stato stabiliscono, a fine 2011, che la Cobar, alla quale la Asl di Lecce ha aggiudicato la gara, va esclusa perché ha presentato l’offerta in ritardo”.

“In seguito a queste sentenze (intanto si arriva al 13 gennaio 2012) – prosegue Palese -, la Asl decide di scorrere la graduatoria, affidando l’appalto alla Ccc sulla base di un’offerta che propone un ribasso del 36% sulla base d’asta di 95 milioni di euro; sempre dalla stampa si apprende che questa aggiudicazione alla Ccc viene contestata dalla Matarrese Spa che invia esposti a diffide al Direttore generale della Asl di Lecce e all’assessore regionale alla Sanità, sostenendo che i ribassi nelle forniture previsti dai preventivi presentati dalla Ccc e grazie ai quali la Ccc si sarebbe aggiudicata l’appalto, sarebbero falsi e chiedono alla Asl la revoca dell’aggiudicazione dell’appalto e la verifica di tutta la documentazione allegata all’offerta della Ccc”.

Per Palese, l’Asl, nella ricostruzione della vicenda, sembrerebbe non aver ottemperato all’origine al suo compito di verifica della “veridicità dei documenti allegati all’offerta della Ccc non esercitando quindi il doveroso potere di controllo e di autotutela”: “Chiediamo quindi al presidente Vendola e all’assessore Attolini – scrive Palese -, di attivare quanto prima tutti gli strumenti ispettivi a disposizione della giunta regionale per verificare quanto denunciato; quali provvedimenti intendano assumere per giungere quanto prima all’inizio dei lavori di costruzione della nuova struttura finanziata sin dal 2007 ma per la quale dopo cinque anni non si riesce neanche a far partire i lavori; se non ritengano di avocare a sé l’intera procedura nelle more dei doverosi accertamenti amministrativi da compiere per accertare se davvero siano stati presentati atti falsi dall’azienda Ccc e se davvero la Asl di Lecce abbia aggiudicato l’appalto senza effettuare le doverose verifiche”.

 

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