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Nuovo sit-in delle assistenti sociali: vertenza in stallo, 35 posti a rischio

La protesta si terrà davanti a Palazzo Carafa. Le lavoratrici reclamano la proroga dei contratti, i sindacati denunciano: "Immobilismo incomprensibile; anche Regione e Anci favorevoli"

LECCE – Non arretrano le assistenti sociali e le educatrici dell'Ambito territoriale di Lecce. Anzi, la protesta è destinata a riaccendersi. Già domani mattina, 28 gennaio, le 35 lavoratrici coinvolte nella vertenza (a rischio vi sono altrettanti posti di lavoro) si troveranno davanti a Palazzo Carafa per far sentire, ancora una volta, la propria voce alle istituzioni.

Reclamano la proroga dei contratti, ancora in stand by, e la stabilizzazione dei rapporti di lavoro. Due contratti, lo ricordiamo, sono scaduti a fine anno e la stessa sorte potrebbe toccare ad altri lavoratori che rischiano di tornare a casa a fine mese.

I sindacati hanno già denunciato gli effetti negativi, a catena, sulle famiglie che contano sui servizi sociali e spesso essenziali, garantiti da assistenti, mediatrici ed educatori dell'Ambito.
 
Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl hanno scritto al sindaco di Lecce (Comune capofila) Carlo Salvemini e ai sindaci degli altri Comuni che ricadono nell’Ambito, preannunciando il presidio.

I segretari non capiscono i motivi dello stallo burocratico, “reso ancora più incomprensibile se si considera il parere favorevole alla proroga espresso da Anci e Regione Puglia nei giorni scorsi”.
 
“Tale inammissibile vuoto ha già mandato in scadenza due contratti e i relativi servizi sono andati in sofferenza o bloccati. Risulta inaccettabile, in caso di mancata conferma delle proroghe, l’assenza di responsabilità politica nei confronti delle lavoratrici e dei cittadini a rischio di essere privati di servizi essenziali”, sottolineano Fiorella Fischetti (Fp Cgil), Fabio Orsini (Cisl Fp) e Antonio Tarantino (Uil Fpl).

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