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Politica Santa Cesarea Terme

“Degrado e abbandono a Santa Cesarea ”, commercianti sul piede di guerra

Operatori turistici ed esercenti del borgo termale occuperanno l'aula consiliare martedì. Pretendono risposte dagli amministratori

SANTA CESAREA TERME - Una programmazione cittadina precisa e chiara, la bioedilizia e le discese di accesso al mare. Sono soltanto alcuni dei temi sui quali commercianti e operatori turistici di Santa Cesarea Terme pretendono ora chiarezza. Una delegazione di esercenti, ma anche semplici cittadini del borgo adriatico, ha fatto sapere che, nella giornata di martedì, molti di loro faranno irruzione in municipio per protesta. Occuperanno l’aula consiliare, durante il consiglio comunale previsto per la mattinata del 16 febbraio, chiedendo al sindaco risposte ai loro dubbi. Non soltanto circa la raccolta differenziata, o sulla promozione paesaggistica, ma anche relativamente a numerosi altri temi: la gestione della farmacia comunale, per esempio, o quella del mercato coperto.

“Da qualche anno il nostro territorio non premia più le buone idee e lo sviluppo rivolto alla riqualificazione, valorizzazione di aree, strutture ricettive e servizi vari. E’ evidente e sotto gli occhi di tutti, il mancato modello di crescita a causa di una scarsa pianificazione strategica su scala comunale e intercomunale per ottimizzare i servizi. Questa amara consapevolezza rappresenta le condizioni in cui vive la città di Santa Cesarea Terme con le sue frazioni di Cerfignano e Vitigliano, tre località trascurate durante la stagione estiva, senza parlare dei mesi invernali. E’ utopistico pensare di attirare il turismo se le comunità versano in totale degrado e abbandono. La colpa di tutto questo va addebitata certamente all’amministrazione comunale”, hanno fatto sapere i portavoce del gruppo spontaneo che incontrerà gli amministratori comunali.

Non riescono a spiegarsi come la vicina Castro abbia registrato notevoli incrementi turistici nell’arco di una decina di anni, mentre prima otteneva numeri decisamente più bassi. Né riescono a capire, hanno fatto sapere, come la presenza delle terme non riesca ad imporsi come carta vincente, amalgamandosi però al resto dei settori di Santa Cesarea. Stando a quanto denunciato dalla nota divulgata dall’associazione degli operatori commerciali, il problema risiederebbe nell’assenza di un quadro politico generale. Proseguono infatti: “ Rifiuti che invadono le spiagge, discese a mare inagibili e chiuse da transenne che ne bloccano l’accesso, la baia di Porto Miggiano sotto sequestro da 4 anni, decremento turistico soprattutto nei due mesi estivi, decoro urbano in degrado, mancanza di programmazione futura, esercizi commerciali chiusi, servizi pubblici che languono, progetti di sviluppo di imprenditori messi da parte dal Comune nonostante i pareri favorevoli degli enti preposti ai vincoli, un deterioramento del tessuto sociale e ambientale che fa paura, una città senza interventi, attività e novità.Nessun imprenditore si sente di investire in questo territorio. Pertanto c’è la certezza che molti esercizi turistico – commerciali chiudano perché non vi è futuro, con gravi conseguenze di licenziamento del personale dipendente”.

In attesa dell’iniziativa prevista per la mattinata di martedì, intanto, si riuniranno già a partire da domani, invitando tutta la cittadinanza, per raccogliere proposte e disagi da presentare in municipio. “Di tutto questo informiamo il Prefetto di Lecce esprimendo i danni visibili e certificabili in vista dell’imminente stagione estiva, aprendo un fronte di discussione su cui non è più possibile tergiversare e subire il mancato rilancio del comprensori. La drammatica situazione di questa realtà è sotto gli occhi di tutti. A nostro avviso sembra evidente un segno di “menefreghismo” verso i seri problemi di questa nostra zona turistica”, concludono.

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