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Giovedì, 18 Aprile 2024
Politica

Occupazione della Regione, dal Pdl ultimatum a Vendola: "O resti o vai via"

I consiglieri del centrodestra chiedono a gran voce che il governatore scelga cosa fare, dopo l'esito delle urne, con un gesto forte che si protrarrà fino a giovedì. Ed è scontro politico tra i rappresentanti degli schieramenti

Bari - "Basta ipocrisia. O resti o va via". Il messaggio del centrodestra regionale al governatore Nichi Vendola è chiaro ed è siglato con un gesto forte, ossia l'occupazione dell'aula del consiglio pugliese. Dall'opposizione, dopo l'impegno elettorale in prima persona del presidente Vendola e l'esito delle urne, arriva una richiesta di chiarezza, per comprendere se l'esperienza del centrosinistra a Viale Capruzzi sia da ritenersi definitivamente conclusa.

Rocco Palese, capogruppo del Pdl e neo deputato, spiega che l'iniziativa nasce per chiedere a Vendola il rispetto dell'istituzione che presiede: l'occupazione si protrarrà fino a giovedì 7 marzo alle 19. I consiglieri Saverio Congedo e Giandiego Gatta, delegati dal gruppo a svolgere il primo turno di presenza nell'aula consiliare occupata, hanno diffuso la seguente nota: “È ormai intollerabile l’abuso dell’istituzione Regione Puglia da parte di un governatore - spiega - che continua a trattarla come un mero strumento delle strategie proprie e del suo partito, tenendola in stato di permanente precarietà pur in presenza di una pesante crisi economica e sociale".

"Di fronte a questa situazione - spiegano - l’occupazione dell’aula consiliare da parte del nostro gruppo è un atto doveroso di difesa della dignità dell’Istituzione e di rivendicazione del primato degli interessi dei cittadini che rappresenta. Se si considera poi che la Regione è bloccata da mesi e che, ciononostante, è stata inopinatamente rinviata la seduta di oggi del consiglio regionale solo perché domani ci sarebbe una riunione di Sel, partito del governatore, il quadro di un’inquietante subordinazione dell’Istituzione ai giochi partitici è completo".

"Con questo gesto - concludono - i consiglieri di centro-destra danno un primo riscontro a quella maggioranza dei Pugliesi che ha sfiduciato Vendola e sconfessato il 'modello-Puglia' che si voleva esportare in tutta Italia come esempio del più immaginario dei buongoverni. Noi ci siamo”.

A risponde ci pensa l'assessore Dario Stefàno: "La paura che Nichi Vendola possa rimanere in Puglia fa perdere la lucidità ai consiglieri del Pdl". Per Stefàno, il gesto "tradisce inequivocabilmente lo stato confusionale del Pdl che sa bene di non aver vinto ed è alla ricerca di gesti plateali per dimostrare il contrario": "Ma è anche evidente - conclude - che l’ossessione del Pdl è che Nichi Vendola possa rimanere in Puglia con la prospettiva che cresca anche il numero dei consiglieri regionali che lo sostengono".

Controreplica l'europarlamentare Raffaele Baldassarre che accusa l'assessore di essere "confuso dall’esito elettorale": "Il voto in Puglia ha prodotto uno scossone così forte che qualcuno non si è ancora ripreso a distanza di quasi dieci giorni. È il caso di Dario Stefano che sembra essere rimasto l’ultimo samurai nascosto nella foresta, convinto di cose che non esistono. Egli parla infatti di un centrodestra minoritario che non rappresenta più la volontà dei pugliesi, ovvero l’esatto contrario della realtà. La sorpresa per i risultati deve essere stata così forte che Stefano appare ancora confuso e del tutto fuori dal mondo".

"L’ultimo fedelissimo di Vendola - insiste - è l’unico che tenta ancora di arrampicarsi a mani nude lungo la ripida parete a strapiombo sul baratro di una imbarazzante sconfitta elettorale, sconfitta che ridimensiona il suo presidente e il soggetto politico che lo ha eletto unico senatore in Puglia in quella lista. Ben altra cosa ha ottenuto invece il Pdl, altro che minoritario. Dato per spacciato e al contrario capace di una miracolosa rincorsa".

"Probabilmente Stefano - conclude - si sta rendendo conto che non ha fatto un grande affare nell’intraprendere la strada del Parlamento, che certamente non gli consentirà quel protagonismo a cui era piacevolmente abituato da assessore regionale. Ma è tempo di tornare alla realtà, anche se un po’ dura da accettare".

Ultimo ad intervenire in ordine di tempo è il capogruppo Udc, Salvatore Negro, che chiede a tutti di "anteporre gli interessi della Puglia a quelli di parte. L’occupazione dell’aula consigliare ha il sapore di un vecchio messaggio politichese e sterile che non può essere più compreso dai cittadini, alle prese con problemi ben più gravi”.

“La situazione di incertezza politica nazionale venuta fuori dalle urne il 24 e 25 febbraio - chiarisce - ci invita ad un senso di responsabilità che non è certo quello della polemica sterile ma quello del dibattito propositivo e costruttivo che veda tutte le forze politiche in campo, anche se su posizioni diverse, dibattere su problemi concreti. La gente non comprende e non sopporta più questa litigiosità che frena l’attività politica e istituzionale e di conseguenza lo sviluppo economico del territorio".

"Tra l’altro - prosegue -, ad onor del vero, non ci risulta che qualcuno tra gli eletti in Parlamento, sia del centrodestra che del centrosinistra, abbia già rassegnato le dimissioni da consigliere regionale. Come moderati di centro, quindi, preferiamo parlare di problemi concreti come quello della portualità turistica e commerciale della Puglia o quello dello sblocco dei cantieri di importanti infrastrutture come la 275, la Maglie-Otranto, la Regionale 8 o il Porto di Otranto che, se realizzate, avvicinerebbero la Puglia al resto del Paese e metterebbero fine al dramma di tanti lavoratori che da anni sono in cassa integrazione".

"Sarebbe il caso - aggiunge -, per fare un altro esempio che riguarda le tante priorità ed emergenze della nostra Regione,  che si arrivasse presto alla discussione in Commissione e all’approvazione da parte del Consiglio, del Piano paesaggistico regionale che, per come è stato architettato, potrebbe avere ricadute positive sull’urbanistica e sullo sviluppo dell’intero territorio della Puglia, oppure il bisogno di procedere alla chiusura del ciclo dei rifiuti rimasto indefinito. Noi dell’Udc  pensiamo che siano questi i problemi veri all’ordine del giorno e di questi tutti dobbiamo dare conto agli elettori e ai cittadini della Puglia”.

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