"Ok gli autovelox, ma non per battere cassa"

Vecchia polemica, quella sugli autovelox: mezzo utile per prevenire incidenti dagli esiti spesso mortali, ma anche, secondo tante accuse che spesso si sono succedute nel tempo, strumento adoperato in modo distorto per consentire alle amministrazioni comunali di battere cassa. "Come tutti sanno il insieme agli amici che mi sono accanto nei comitati indipendenti che ho l'onore di rappresentare siamo stati sempre favorevoli all'uso degli autovelox in città usati come mezzo di prevenzione", dice Gabriele Mariano, lettore presidente del comitato "Numeri 0 Signor Nessuno".

"Purtroppo ieri mattina al rientro in città da Nardò sulla strada che da Lequile porta a Lecce - racconta - subito dopo il cavalcavia che porta all'ospedale ho incontrato un autovelox; nessun problema perché come mio solito rispettavo i limiti di velocità, ma è assurdo dire di voler fare prevenzione e vedere il cartello mobile di avviso dell'autovelox posizionato a meno di 30 metri dalle due auto della polizia municipale, auto che a differenza di quanto asserito in incontri con la precedente amministrazione erano entrambi con i lampeggiatori spenti e così anche la terza auto posizionata più avanti per elevare le multe. Chiaramente - sostiene Mariano - questo è un uso dell'autovelox che serve solo a far cassa".

"A quest'uso noi diciamo no - prosegue -, perché i primi a dover rispettare le regole siete voi: la troppa vicinanza tra il cartello indicatore e l'autovelox potrebbe essere causa di gravi incidenti per possibili frenate brusche di automobilisti indisciplinati. Vi chiedo inoltre - conclude rivolgendosi all'amministrazione comunale di Palazzo Carafa - l'installazione in più punti della città di pannelli luminosi che indichino la velocità tenuta dal mezzo in transito. Così si fa prevenzione".