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Il Pd fa il punto su vertenza Omfesa. Con il sottosegretario Teresa Bellanova

Incontro in mattinata a Trepuzzi. Il timore, condiviso con i sindacati, è che l'interesse di Trenitalia sia solo di facciata. L'obiettivo, invece, quello di non perdere ulteriore tempo. L'esponente del governo Renzi conosce molto bene la vicenda

TREPUZZI – La sua presenza era in programma da tempo, ma non certo come rappresentante del governo. E invece quella di oggi a Trepuzzi è stata la prima uscita pubblica di Teresa Bellanova, deputata del Pd, da sottosegretario al ministero del Lavoro. L’occasione è stata fornita dal confronto organizzato dal segretario cittadino, Giacomo Fronzi, per fare il punto sull’annosa vertenza di Omfesa.

Presenti anche l’assessore regionale alle Attività produttive, Loredana Capone, il consigliere regionale Antonio Maniglio, il sindaco di Trepuzzi, Oronzo Valzano e molti altri esponenti democratici, oltre a Salvatore Giannetto della Uil, l’ex segretario della Fiom Salvatore Bergamo e Maurizio Longo della Fim Cisl. Condiviso da tutti i partecipanti al dibattito il timore che l’interesse manifestato in sede nazionale da Trenitalia a risollevare le sorti dell’azienda sia di pura facciata.

Le date che scandiscono la storia recente della vertenza partono dall’8 gennaio, con la riunione del tavolo tecnico presso il ministero dello Sviluppo economico, quando l’impresa interessata all’ingresso in Omfesa, Assifer, si disse pronta al sopralluogo. Il 15 febbraio Trenitalia ha inviato una bozza di contratto alla curatela fallimentare di Omfesa, finalizzato all’intervento di manutenzione su 6 delle 29 carrozze rimaste presso l’azienda di Trepuzzi (nel frattempo priva di luce, a causa dei furti di rame, e con buona parte dei macchinari smantellati). Il 27 febbraio, infine, la curatela dell’azienda avrebbe inviato ad Assifer una bozza di contratto, peraltro non ancora giunto sul tavolo dell’assessorato allo Sviluppo economico della Regione Puglia”.

“In questi anni – ha commentato Teresa Bellanova - abbiamo visto troppe passerelle e poca attività concreta. Se siamo qui è perché le passerelle non hanno funzionato, e siamo lontani dai risultati sperati”. L’obiettivo è chiaro: utilizzare l’anno che resta di ammortizzatori sociali per portare a casa intanto il lavoro sulle carrozze attualmente presenti, o comunque  su quelle non ancora destinate da Trenitalia alla rottamazione, e coinvolgere nella battaglia a sostegno di Omfesa l’intera deputazione parlamentare salentina. Poi “rimettere insieme – sempre con le parole del sottosegretario - i pezzi di quel che non siamo riusciti a fare”. No si dimentiche che l’azienda aveva un notevole portafoglio di commesse, il che significa non solo venire a capo delle responsabilità della vecchia proprietà, ma anche capire se il modo in cui la curatela sta gestendo la vicenda per quanto di sua competenza, e se “stia agendo nell’interesse dell’impresa”.

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