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Trasparenza, finanziamento pubblico, lobby: quattro parlamentari a confronto

Ieri sera, presso l'Open Space di Palazzo Carafa, dibattito a cura del gruppo informale "Rigenerazione politica" e dell'associazione "Openpolis": hanno partecipato Teresa Bellanova, Rocco Palese, Maurizio Buccarella e Dario Stefàno

LECCE – Il confronto è durato per oltre due ore. Ed è stata la prima volta dalle elezioni dello scorso anno in cui quattro deputati salentini si sono ritrovati fianco a fianco, non in un salotto televisivo, bensì in un dibattito pubblico. L’occasione è stata fornita dall’incontro “Parlamento casa di vetro: come dare concretezza alla trasparenza”. L’appuntamento, moderato dal giornalista Giorgio Demetrio, è stato organizzato dal gruppo informale “Rigenerazione politica” e dell’associazione “Openpolis”.

Teresa Bellanova, sottosegretario al Lavoro (Pd), Dario Stefàno (Sel), Rocco Palese (Fi) e Maurizio Buccarella (M5S), dopo la presentazione del progetto da parte del presidente di Openpolis, Vittorio Alvino, hanno dato vita ad un dibattito serrato, ricco di spunti e di obiezioni, affrontando una serie di questioni fondamentali per inquadrare il tema della trasparenza con un approccio concreto: tra queste il finanziamento pubblico e il rapporto con i gruppi di pressione.

Bisogna dire, innanzitutto, che la banca dati messa su dal 2007 ad oggi da Openpolis è uno strumento notevole per la verifica dell’attività parlamentare da parte dei cittadini, ma anche un “sussidiario virtuale” imprescindibile per gli addetti ai lavori, costretti di solito a ricorrere a più fonti sul web per rintracciare le informazioni necessarie. Almeno da un punto di vista quantitativo: assenze, missioni, ma è stato introdotto anche un nuovo indice, quello di produttività, che si basa sulla combinazione, secondo un algoritmo, di alcune variabili. E, solo a titolo di esempio, si può dire che i quattro deputati salentini, in fatto di presenze, sono tutti da promuovere: si va da un minimo dell’85,47 per cento di Stefàno al 99,54 di Rocco Palese, passando per il 91,48 di Buccarella e il 96,01 di Bellanova.

I due esponenti del centrosinistra hanno invitato il presidente di Openpolis ad adottare anche strumenti di valutazione sulla qualità, ovvero sull’efficienza del lavoro svolto: perché è chiaro che oltre al quanto pesa il come e il cosa. Nel caso del senatore in quota Sel l’attività prevalente da quando è diventato deputato è stata quella di presidente della Giunta per le elezioni, quella che si è occupata della decadenza di Silvio Berlusconi,  mentre l’esponente democratica, che ha ricevuto di recente l’incarico di sottosegretario, dovrà spesso assentarsi dai lavori della Camera per lo svolgimento della sua funzione, alle prese con centinaia di vertenze in tutto il Paese.

openpolis-2Rocco Palese si è soffermato sulla riforma del regolamento della Camera (a proposito del quale Openpolis ha presentato una proposta), come possibile rimedio alla scarsa informazione sull’attività delle commissioni parlamentari, dei quali ad esempio mancano i resoconti dettagliati. Maurizio Buccarella ha invece sottolineato l’importanza del voto elettronico per stroncare il malcostume del voto per conto terzi e ha svincolato il tema della trasparenza da quello del finanziamento pubblico: lui in dieci mesi ha restituito 45mila euro e ha invitato l’esponente di Forza Italia, che aveva parlato di 4mila euro come cifra ragionevole per l’espletamento dell’attività politica, a fare lo stesso da subito.

Dario Stefàno ha posto il tema dei costi necessari della politica come argine alla deriva lobbistica: sono sempre di più i rappresentati dei gruppi di pressione che presidiano le Camere, soprattutto in occasione di preparazione della legge di bilancio o di voti particolarmente delicati. Tutti d’accordo, comunque, sulla necessità di stabilire regole certe per inquadrare un fenomeno insidioso nel quale si cela spesso la sopraffazione dell’economia sulla politica.

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