Divieto di sparare botti, per il Conapo solo ordinanze spot
Il segretario di uno dei maggiori sindacati dei pompieri esprime perplessità sulla decisione di molti sindaci e chiede al mondo politico di programmare per tempo interventi efficienti per combattere il fenomeno
LECCE - Nei giorni antecedenti a Capodanno se n'è fatto un gran parlare, tanto da aprire una polemica tra Loredana Capone, candidata alla primarie del centrosinistra a Lecce, e il sindaco Paolo Perrone. Con la prima a chiedere l'emissione di un'ordinanza che vietasse, come avvenuto in molto città e centri d'Italia, l'esplosione di petardi e comunque l'accensione di fuochi d'artificio, il secondo a contestare la strumentalità della richiesta sottolineando che una città non si può governare a colpi di divieti.
Sull'argomento è intervenuto oggi Giancarlo Capoccia, il segretario provinciale del Conapo, uno dei sindacati più rappresentativi tra i vigili del fuoco della provincia di Lecce. "Emettere un’ordinanza con la quale si vieti la vendita, il porto e l’utilizzo su area pubblica di articoli pirici, ci è sembrata sin dall’inizio una grande farsa. Abbiamo letto che, alcuni sindaci, avrebbero utilizzato la propria polizia municipale per effettuare il controllo del territorio a caccia dei trasgressori".

"Se qualcuno pensa che si possa rispondere, senza aver preventivamente pianificato, con apposito tavolo, un’accurata procedura ad un evento come quello dell’utilizzo dei botti, vive di sogni e fantasie", ha aggiunto Capoccia per il quale è forte il sospetto che tra i primi cittadini si sia innescato un meccanismo di emulazione.
"Sarebbe opportuno, invece, che ogni sindaco rappresenti al suo partito la problematica e che venga elaborato un disegno di legge. Difatti, spetta al legislatore occuparsi della materia nel suo complesso, magari rendendo attuativa una legge specifica, nella quale si andrebbe, realmente, a contrastare il fenomeno a monte e non a valle. I numeri dei morti e dei feriti registrati, nonostante queste ordinanze, è la chiara dimostrazione che quanto messo in atto è stata solo una mera pubblicità politica durata poche ore e che nulla ha a che fare con la sicurezza e il soccorso".