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"Ospedale di Copertino, il tempo sta scadendo, lo dicono i dati"

Le riflessioni di Alessandro Nestola, consigliere comunale di AlbaNuova

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di LeccePrima

Quella tra l’Ospedale di Copertino e molti medici coraggiosi è una grande storia d’amore, che sta però per concludersi per raggiunti limiti d’età. Gli altri, quelli che non lo hanno vissuto nei momenti di grande splendore, se ne stanno andando. E hanno tutte le ragioni per farlo: non c’è prospettiva, lungimiranza nelle scelte, chiarezza in quello che sarà il suo futuro.

Il presente racconta, bilancio alla mano, di un Ospedale che non fa diagnostica, con 500 mila euro di spesa prevista contro i milioni degli altri nosocomi, come i 4 di Galatina. Racconta di un ospedale che ha meno dirigenti medici di tutti gli altri ospedali, meno tecnici, meno amministrativi. Insomma, abbiamo un bilancio da DSS, se ai DSS togli i costi presunti per i farmaci, chiaramente alti. Forse anche meno. Abbiamo un reparto di ortopedia che ormai ha raddoppiato il volume di alcune delle sua attività (sembra ormai ci sia solo quel reparto a Copertino) – fonte AGENAS – e un ospedale che è in deficit.

Nel frattempo se ti fai male alla gamba di Domenica, dopo l’attesa in PS lunga e stancante nonostante il lavoro continuo e professionale degli operatori, vieni rimandato al giorno dopo, perché non ci sono medici. Cosa è cambiato da quando l’argomento era “dove spostare la stampante”? Che adesso si spostano gli uffici amministrativi, o meglio si ragiona sul da farsi, e a catena di altri locali legati ad altrettante specialità mediche. Tutto questo sarebbe comprensibile nella piccola casa della giovane coppia che, non potendosi permettere architetti, cerca di trovare la migliore sistemazione per i pochi mobili che è riuscita ad acquistare sfruttando uno dei bonus governativi, ma no per un ospedale che continua a navigare a vista senza alcuna progettazione.

Sono mesi, se non anni, che cerco di portare all’attenzione di chi può e dovrebbe intervenire, e parlo della Direzione Generale e del Dott. Rollo, che Pronto Soccorso e Reparti Chirurgici sono senza attrezzatura, senza barelle, con personale ridotto all’osso. Investimenti nulli che tengono in ostaggio anche i letti di terapia intensiva che abbiamo, lo ricordo, solo grazie ad una donazione della BCC di Leverano, perché se fosse dipeso dalla direzione non avremmo manco quelli. A che serve, mi domando, tenerli lì parcheggiati?

A questo punto abbiate il coraggio di toglierli e darli agli ospedali che possono utilizzarle perché hanno quella attività chirurgica che a Copertino, pezzo dopo pezzo, avete tolto nel corso degli anni. Copertino, in assenza di qualsiasi presa di posizione pubblica della politica che conta, sta continuando a pagare un prezzo elevatissimo. Eppure c’erano vertici importanti a livello regionale che garantivano interventi e rafforzamenti: “la bomboniera del Salento”.

Non vorrei che le bomboniere arrivassero davvero, come regalo agli ultimi nostalgici romantici che ancora credono nel loro lavoro, come ultimo saluto ad una bellissima pagina della Sanità pugliese scritta da amministratori con la quinta elementare, presto cancellata da burocrati plurilaureati.

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