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Ostello della gioventù, stagione balorda tra calo di presenze e degrado

A dieci anni dalla convenzione tra Regione e Comune, nella decima commissione si è fatto un bilancio con il presidente della Lupiae Servizi. Attualmente nella struttura vive una famiglia in stato di bisogno

 

LECCE – E’ tempo di bilanci per l’Ostello della gioventù di San Cataldo. Il 31 dicembre, infatti, scadrà la convenzione tra Lupiae Servizi, che lo gestisce, e l’amministrazione comunale che, dieci anni addietro, ha ricevuto la struttura dalla Regione Puglia per 30 anni. Di quello che doveva essere - e non è mai stato - un punto di riferimento per il turismo giovanile attorno al capoluogo, si è discusso questa mattina nella seduta della decima commissione consiliare, alla presenza di Pietro Scrimieri, amministratore dal 2008 della società interamente partecipata dal Comune di Lecce.

Scrimieri ha definito comunque soddisfacente la gestione dell’ostello se relazionata alle risorse, nulle o esigue, messe a disposizione per investimenti e migliorie nel decennio che sta per concludersi. Nelle ultime stagioni estive il tasso di presenze sarebbe stato significativo, con il tutto esaurito in agosto: sono 35 i posti letto disponibili in camerate e 40 i posti tenda nella grande pineta. Quest’anno c’è stata un’inversione di tendenza, invece, dovuta a vari fattori: oltre ad un calo di presenze che ha colpito in generale la marina leccese, si è dovuto trovare rimedio ad un’emergenza abitativa da affrontare. Il 10 gennaio scorso l’Istituzione per i servizi sociali – poi soppressa – ha fatto richiesta alla Lupiae di ospitare un nucleo familiare in condizioni di indigenza. Nel contempo, i rigori di un inverno particolarmente freddo, inducevano l’amministrazione comunale ad usare la struttura come ricovero notturno per i senzatetto: questa convivenza, risultata da subito assai complicata, è durata fino ai primi giorni di maggio.

Sarebbero stati i senzatetto, poi, a causare gravi danni agli arredi e alle suppellettili della struttura, costringendo la Lupiae Servizi ad un intervento oneroso. Il risultato è stato quello di una stagione “azzoppata” dalla minor domanda e dal degrado della struttura che, nella seconda metà di agosto, è rimasta chiusa ai turisti – perché a fronte delle poche richieste, la gestione è stata considerata antieconomica - mentre la famiglia è invece tuttora alloggiata. Un aspetto, quello dell’utilizzo per fini diversi da quelli previsti dalla convenzione tra Regione e Comune, sul quale Antonio Torricelli, del Pd, ha chiesto la documentazione, perché non sarebbe di competenza dell’Istituzione destinare una struttura pubblica ad uso abitativo, seppur emergenziale.

Dell’ostello della gioventù si continuerà a parlare la prossima settimana, ha dichiarato il presidente della commissione, Antonio Rotundom perché dovranno essere ascoltati il dirigente del settore Lavori pubblici, Claudia Branca e l’assessore, Gaetano Messuti. A loro il compito di illustrare gli interventi programmati o ipotizzabili per rendere più efficiente ed adeguata la struttura di San Cataldo.

 

Luigi Melica, Udc, lancia una proposta: "L'Ostello sia sede delle summer school".

Dal consigliere comunale dell’Udc, Luigi Melica, la constatazione che la Lupiae è costretta ad affrontare le emergenze che l’amministrazione non è in grado di risolvere ed una proposta: “Provo a lanciare un’idea: l’ostello potrebbe ospitare gli studenti universitari stranieri, ogni volta che si organizzano eventi formativi, come a esempio le summer school. Il tutto dovrebbe accadere attraverso un rapporto più stretto tra il Comune e l’Ateneo, i cui dipartimenti abbiano fondi ad hoc. Ma le considerazioni degli operatori del settore comparse in questi giorni sugli organi di stampa dimostrano che questo salto di qualità nel turismo stenta ad entrare nelle teste”.

“Spero che la crisi – conclude l’esponente centrista - sia da stimolo per sviluppare idee idonee a trasformare Lecce dalla città del mordi e fuggi a meta turistica in modo stabile. Qualcosa si muove, ma si deve andare oltre per puntare realmente sul turismo, come tutti dicono e come pochi indicano su come farlo. Certo, se lo si destinerà ad altro, sarà l’ennesima sconfitta per San Cataldo e quindi le marine leccesi e per il turismo giovanile più in generale”.

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