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Otto milioni di euro per il ponte sulle cave e il centro di civiltà giuridica

E' la somma erogata al Comune di Lecce dal ministero delle Infrastrutture nell’ambito Piano nazionale per le città. Gare per gli appalti previsti all'inizio del 2014. Clausola: revoca del finanziamento in caso di “inerzia lavorativa”

LECCE – Otto milioni e 300mila euro. E’ quanto sarà erogato al Comune di Lecce dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti  nell’ambito delle  “Misure urgenti per la crescita del paese”, in cui rientra, nello specifico, il “Piano nazionale per le città”. In buona sostanza, i comuni interessati ai finanziamenti messi a disposizione dal ministero (244 milioni di euro, in tutto, per 22 città, ndr), hanno inviato alla cosiddetta “cabina di regia”, che fa capo sempre al ministero delle Infrastrutture, i progetti che prevedono i contratti di valorizzazione urbana con interventi per la riqualificazione in favore delle aree urbane degradate.2-244-15

 La “cabina di regia”, dopo avere verificato la disponibilità degli investimenti, ha selezionato le proposte, graduandole secondo la priorità. Ma attenzione: il ministero, così come elargisce pioggia di milioni per finanziare i progetti, allo stesso modo può revocare il finanziamento in caso di “inerzia lavorativa”. Anche il Comune di Lecce è avvisato. Come quello di Bari, l’altra città  della Puglia che, insieme al capoluogo salentino, ha beneficiato del finanziamento di 8.225.000 euro.

Nel frattempo, l’amministrazione  può contare su 8.300.000 euro, che giungeranno nella casse comunali direttamente dal Fondo per l’attuazione del piano delle città da qui, si spera, entro tre mesi, arco di tempo entro il quale Comune di Lecce e ministero delle Infrastrutture si impegnano a firmare la stipula di una convenzione che definirà le modalità di erogazione dei finanziamenti. Questi tempi, se rispettati, potrebbero agevolare le gare d’appalto per l’esecuzione delle opere, chissà, all’inizio del 2014?  

3-155-14Finaziamenti, come è stato spiegato questa mattina nel corso della conferenza stampa tenuta a Palazzo Carafa dal sindaco Paolo Perrone (intervenuti anche l’assessore ai Lavori Pubblici, Gaetano Messuti, la dirigente del settore Lavori Pubblici, responsabile del procedimento, Claudia Branca e il dirigente della Programmazione Strategica e Comunitaria, Raffaele Parlangeli), che saranno destinati al completamento delle opere di restauro dell’ex Convento degli Agostiniani, nei pressi dei Bastioni, all’ingresso di Lecce (importo lavori 3.8 milioni di euro) e per la realizzazione del ponte lungo via del Ninfeo, nell’area che ricade all’interno delle ex Cave di Marco Vito (importo lavori 4.5 milioni di euro).

Ma andiamo per ordine. L’intervento di riqualificazione urbana ed ambientale dell’area ex cave di Marco Vito, si pone l’obiettivo realizzare un ponte che sostituirà l’attuale viabilità di via Del Ninfeo. Si avrà così un percorso aereo che garantirà il passaggio di auto e pedoni, senza interrompere la continuità del parco. Allo stesso tempo, il ponte contribuirà al ribaltamento della stazione ferroviaria.

Ex Convento degli Agostiniani. Il recupero dello storico edificio, manca ormai poco (lavori appaltato nel 2007 e conclusi nel 2011), sarà la sede del “Centro di civiltà giuridica”. 

La città che cambia.
Secondo il macro progetto deliberato a suo tempo in giunta comunale, Il Contratto di valorizzazione urbana della città di Lecce interesserà il versante nord-ovest e sud della città, determinando due ambiti urbani giustapposti, a forte valenza infrastrutturale ed ambientale a livello urbano e territoriale, già enclave di vecchie periferie caratterizzate da fenomeni di tensione abitativa, degrado sociale ed ambientale ed a vario titolo già oggetto di programmi di riqualificazione approvati e partecipati, non finanziati o solo parzialmente per mancanza di fondi.

In particolare :

a nord-ovest l’ambito delle Borgo San Nicola già riconosciuto quale ambito degradato oggetto di programma di riqualificazione approvato complesso - contesto urbano marginale anche storico composto da elementi urbani stratificati (le cave di estrazione della pietra leccese ed il borgo a ridosso di queste lungo la via San Nicola, la viabilità di scorrimento veloce di accesso alla città, il cimitero comunale), si caratterizza per lo stato
di abbandono delle cave, il forte disagio del borgo per la presenza delle infrastrutture di scala urbana ad esso contermini – l’area degli ipermercati nel Comune di Surbo - , la fatiscenza degli immobili di edilizia residenziale pubblica presenti.

a sud l’ambito urbano insistente sulle cosiddette ex Cave di Marco Vito, che, seppur fisicamente centrale, si configura come periferia urbana e ne assume tutti i connotati salienti, in quanto sottratto alla città in ragione della presenza della linee ferrata e del complesso della stazione ferroviaria esclusivamente rivolta al versante storico della città. Anche esso si caratterizza per lo stato di abbandono delle cave e la fatiscenza degli immobili di edilizia residenziale pubblica, nonché l’esclusione sociale.

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