Un salentino rende la Merkel "nazista". Le sue vignette fino in Francia
L'illustratore Paolo Piccione ha partecipato al "Terzo simposio e mostra di vignette di politica dal XIX secolo ad oggi". La manifestazione raggruppa il gotha della satira per una serie di incontri su media e politica
LECCE - Il cancelliere tedesco Angela Merkel, in tenuta nazista, non si era mai visto. Inimmaginabile, addirittura intenta a strappare il cuore ad un cittadino greco. Solo un fotogramma, o meglio una vignetta, che ha scaldato gli animi del pubblico su posizioni filotedesche e non. L'illustratore salentino, Paolo Piccione, è stato ospite, lo scorso 22 e 23 marzo, al "terzo simposio e mostra di vignette di politica dal XIX secolo ad oggi", che si è appena concluso a presso l'Università francese di Saint-Etienne.
L'ateneo d'Oltralpe ha aperto i battenti ai professionisti del settore come giornalisti, disegnatori ed editori, e alle istituzioni culturali come musei e associazioni, coinvolgendo anche gli alunni delle scuole superiori e gli studenti universitari. Tutti uniti dalla passione travolgente di questa forma di comunicazione, da sempre più efficace e immediata. E leggera. E avvicinabile.
Mostre di vignette satiriche e una serie di conferenze sul rapporto tra media e politica - in vista delle elezioni presidenziali francesi e statunitensi - hanno visto Paolo Piccione come ospite. Uno dei protagonisti è stato infatti lui, vignettista salentino, come una sorta di rappresentante del mondo degli illustratori satirici italiani. Piccione è stato presente anche durante la chiusura dei lavori, che ha visto la tavola rotonda sul tema "Le sfide e le limitazioni della vignetta satirica politica in Francia ed in Italia oggi" .
Nel corso dell'incontro, le reazioni dei politici francesi ed italiani, sono stati al centro della discussione. Rigorosamente in termini grotteschi, senza mai abbandonare un filo di ironia. Inevitabili i riferimenti alle altrettanto inevitabili querelle giudiziarie in cui - con certezza quasi matematica - incappano i vignettisti. E che non hanno risparmiato neppure Piccione.
Due giornate nelle quali non si è fatto altro che parlare di denunce, querele, minacce, censure ed editoria asservita al potere. Il confronto tra satira francese e quella italiana ha manifestato anche un diverso impatto sulla popolazione francese, che continua a dimostrarsi molto più affezionata e sensibile a questo genere d’arte rispetto a quella italiana. Il tutto in un mix di battute, gag, improvvisazioni e vignette. Alle quali Piccione non si sarebbe mai sottratto.