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Operai Palumbo vittime della burocrazia. A casa con un pugno di mosche

S'ingrossa la protesta dei dipendenti del gruppo Palumbo dopo l'ennesimo incontro in prefettura. Anas non si presenta, la Regione Puglia manda un solo funzionario. Speranze per la statale 16, nulla di fatto per la regionale 8

 

LECCE - Delusi, amareggiati, sconfitti. Gli aggettivi, quando si parla degli operai edili del gruppo Palumbo, si sprecano. Ma “arrabbiati” è il termine che più si avvicina al loro stato d’animo. Anche oggi, dopo la prima assemblea presso la sede di Sternatia, si sono recati in prefettura a Lecce confidando che quella odierna sarebbe stata la riunione definitiva. Per poi tornare a casa con un pugno di mosche, confermando quella sensazione di essere vittime inermi della burocrazia italiana.

L’intreccio di carte bollate, pareri, vincoli, ricorsi e procedure varie assume contorni paradossali nel caso della strada regionale 8, Lecce – San Foca: un’infrastruttura ferma da ben 25 anni. Se non è un record, poco ci manca. Oggi, i soggetti deputati a sbrogliare la matassa che ha ingarbugliato anche le autorizzazioni per il secondo tratto della statale Maglie – Otranto, hanno tradito le altissime aspettative. Innanzitutto perché, in molti, non si sono presentati. La vice di Nichi Vendola, Loredana Capone, che non ha fatto mancare la sua presenza durante l’ultima, infuocata, riunione presso la cassa edile, ha dato forfait. In rappresentanza della Regione Puglia vi era un solo funzionario, per l’Anas nessuno.

Al tavolo si è seduto invece il numero uno di Palazzo dei Celestini, Antonio Gabellone per la questione relativa ai due sottopassaggi di San Cesario e Sternatia , appaltati dal suo ente al gruppo Palumbo. I cantieri sono fermi a causa del braccio di ferro sulla clausola compromissoria che la Provincia di Lecce vorrebbe inserire nel contratto, in virtù di una disposizione ministeriale arrivata a luglio. Ma nettamente respinta dall’azienda perché non prevista nel bando di gara iniziale. Gabellone ha assicurato celerità nel chiedere un parere legale che sblocchi la questione.

L’unico, misero e magro risultato, lo incassa lo sblocco del secondo tratto della statale 16: Anas, tramite comunicazione inviata alla prefettura, avrebbe fatto sapere che entro fine mese dovrebbe completarsi l’iter burocratico. Le ruspe potrebbero tornare all’opera sugli ultimi chilometri da Palmariggi ad Otranto già a gennaio del nuovo anno. Ma i sindacalisti si muovono prudenti, tra molti condizionali.

Nulla di fatto assoluto, invece, per il cantiere deputato alla messa in sicurezza del tracciato Lecce, San Foca. Non solo l’autorizzazione per il vincolo paesaggistico è scaduta da mesi, ma pare che la stessa avvocatura regionale abbia fornito pareri diversi in merito alla normativa da applicare. “Le autorizzazioni regionali durano 3 anni, quelle statali invece 5”, spiega Sandro Russo di Filca Cisl. L’unica soluzione possibile, anche per il collega Fillea Cgil, Alessio Colella, passa dagli scranni della politica. Ragion per cui gli operai, pronti  a rimettere in moto la macchina della protesta (gli ammortizzatori sociali per circa 200 di loro, sono in dirittura d’arrivo), lunedì si recheranno direttamente a Bari, per far arrivare il proprio grido di disperazione alle orecchie degli amministratori pugliesi. 

 

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