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Paolo Foresio capogruppo Pd. Ridotte le commissioni e i componenti

Secondo per preferenze, il 32enne leccese guiderà i democratici a Palazzo Carafa. Costi della politica: le commissioni passano da undici a nove, ci saranno 38 membri in meno. Salvemini: "Saremo minoranza, non opposizione"

 

LECCE – A poche ore dall’insediamento del consiglio comunale, in programma nel pomeriggio di oggi, il Partito democratico ha sciolto la riserva sull’indicazione del capogruppo: sarà Paolo Foresio, secondo su quattro in termini di preferenze ricevute – il primo è stato Sergio Signore -, ma di gran lunga il più giovane con 32 anni. La pattuglia democratica sarà completata dagli uscenti Antonio Rotundo e Antonio Torricelli, indicato dall’opposizione come il vice presidente vicario dell’assise.

Sul ruolo affidato a Foresio, il giudizio del coordinatore cittadino Alfonso Rampino: “Si tratta di una scelta che concretizza ulteriormente la volontà del partito di aprire una nuova pagina caratterizzata dal rinnovamento. Siamo certi che l'esperienza dei consiglieri comunali saprà ben supportare l'entusiasmo del giovane capogruppo e rappresentare un valore aggiunto, nella faticosa ma importante azione che il Pd sarà chiamato a svolgere nei prossimi anni a Palazzo Carafa”.

La stretta legislativa sui costi della politica, che si è già riverberata sulla composizione della giunta con il limite di nove assessori, comporterà anche una riduzione del numero delle commissioni. Saranno nove in totale, con otto componenti ciascuna mentre fino ad oggi sono state dieci da undici componenti ciascuna. Nel complesso significa passare da 110 membri a 72.

Quanto alla presidenza delle commissioni tradizionalmente affidate alle opposizioni, Controllo, Statuto e quella elettorale, saranno indicati Antonio Rotundo, Sergio Signore – entrambi del Pd - e Saverio Citraro di Lecce Bene Comune. I rappresentanti dell’opposizione si sono riuniti brevemente questa mattina per mettere a punto i dettagli: Luigi Melica, ex candidato sindaco dell’Udc ha fatto un passo indietro rinunciando alla presidenza di una commissione e stessa cosa ha fatto Carlo Salvemini che, dal suo blog ha anticipato su che binari scorrerà la condotta di Lecce Bene Comune rispetto all'amministrazione di Paolo Perrone. Che sarà tipica di una “minoranza” e non di un’opposizione a prescindere.

“E’ scontato dover precisare che il lavoro dei consiglieri da solo non può essere l'esclusivo orizzonte politico del centrosinistra cittadino nei prossimi anni: il risultato elettorale ci consegna un compito gravoso, quello di dare peso ai soggetti politici organizzati, partiti movimenti associazioni. Questo significa, banalmente, riuscire a costruire pazientemente ed umilmente quel reticolo di protagonismo sociale, radicamento territoriale, riconoscibilità pubblica diffuso nel corpo della città che fa di un'alleanza politica non una semplice sommatoria di simboli, sigle, dirigenti e militanti ma l'espressione di una comunità capace di vivere, capire, parlare, relazionarsi con chi si propone di rappresentare. Il centrosinistra a Lecce non ha un problema di idee e programmi. Ma di testimonianze plurali capaci di renderle riconoscibili”.

“Siamo minoranza, perché questo è l'esito del voto: non siamo riusciti a convincere la maggioranza dei leccesi a darci il loro voto. Dobbiamo essere una minoranza che ambisce a non essere più tale: e quindi pienamente consapevole di doversi sempre fare carico dell'interesse pubblico, ossia di quello di tutti. Che a volte significherà essere fortemente impegnati nel ruolo di controllo di legalità e o di osservanza delle regole; altre in quello di indirizzo, proposta, sollecitazione. E anche, come già accaduto in passato, di appoggio alle proposte delle maggioranza quanto esse sono in sintonia piena con una condivisa idea di bene comune”.

Quanto a Loredana Capone, la vice presidente della Regione Puglia e candidato sindaco del centrosinistra, oggi sarà regolarmente in aula. Pare confermato il suo orientamento a dimettersi – lasciando così il posto alla prima della lista “Lecce democratica”, Gabriella Rizzo – ma se ne riparlerà dopo l’estate.

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